Carcere di Catanzaro, Uil: «Profonde carenze strutturali»
CATANZARO «Il carcere di Catanzaro soffre di profonde carenze strutturali ma in Italia si posiziona nella fascia medio alta. Ciò rende bene l’idea di quale sia nel nostro Paese la situazione deg…

CATANZARO «Il carcere di Catanzaro soffre di profonde carenze strutturali ma in Italia si posiziona nella fascia medio alta. Ciò rende bene l’idea di quale sia nel nostro Paese la situazione degli istituti di reclusione e delle condizioni in cui operano gli agenti della polizia penitenziaria». Così il segretario generale della Uil penitenziaria Eugenio Sarno ha sintetizzato l’esito di una visita compiuta stamani nella struttura insieme al segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo ed al segretario generale della Uil Pa Benedetto Attili. «Il fatto – ha detto Barbagallo – è che il governo, per la spending review fa i tagli più facili, bloccando il turnover e peggiorando le condizioni di lavoro della polizia penitenziaria».
Sarno ha anche denunciato la situazione di «illegalità» che riguarda il parco automezzi in dotazione al Corpo. «Abbiamo mezzi – ha detto – i più nuovi dei quali hanno percorso 300mila chilometri. Se fossero privati sarebbero sottoposti a fermo amministrativo. Nonostante questo negli ultimi 14 mesi, da Catanzaro, abbiamo effettuato 2.505 traduzioni, 2.431 delle quali sui strada, trasportando 5.632 detenuti. Forse, la spending review, invece di prevedere tagli agli organici, dovrebbe prendere in considerazione l’impiego delle videoconferenza con le quali si abbatterebbe il numero di traduzioni».
Tornando alla situazione del carcere, Sarno ha fornito alcuni dati: ad oggi i detenuti reclusi sono 564, 254 dei quali di alta sicurezza. Complessivamente 127 in attesa di giudizio, 113 hanno una condanna definitiva e gli altri sono in attesa di definizione del loro iter giudiziario. A fronte di questi numeri, ha sottolineato Sarno, l’organico della polizia penitenziaria «sarebbe addirittura superiore alla pianta organica, visto che ci sono 291 agenti contro 257. Ma la pianta organica è stata definita nel 2000 a fronte di una capienza di 350 detenuti. Ma poi è stato aperto un nuovo padiglione con 200 posti, il che porta il numero degli agenti necessari a 340. È necessario – ha detto dal canto suo Attili – investire in infrastrutture e formazione del personale ed anche sul fronte economico, per rispettare il lavoro degli agenti».