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Sequestrarono il figlio di un boss a Roma, due arresti

CATANZARO Il 27 novembre del 2013 sequestrarono a Roma uno studente 23enne di origini calabresi, incensurato ma figlio di un esponente del clan della ‘ndrangheta Coluccio. Ora i carabinieri del nuc…

Pubblicato il: 03/03/2015 – 10:08
Sequestrarono il figlio di un boss a Roma, due arresti

CATANZARO Il 27 novembre del 2013 sequestrarono a Roma uno studente 23enne di origini calabresi, incensurato ma figlio di un esponente del clan della ‘ndrangheta Coluccio. Ora i carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Roma hanno chiuso il cerchio arrestando due persone di origini calabresi, Rosario Marando e Geremia Orlando Barbuto, rispettivamente di 46 e 36 anni, con gravi precedenti penali. L’arresto è avvenuto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il Tribunale di Roma su richiesta della procura della Direzione distrettuale antimafia per sequestro di persona aggravato dal metodo mafioso. Un terzo sequestratore, Salvatore Ammazzagatti, era stato già individuato e arrestato nel maggio del 2014. Il sequestro avvenne in pieno giorno in una via del quartiere “Africano”. La scena fu notata da alcuni passanti che chiamarono il 112, facendo scattare le ricerche da parte dei carabinieri. Dai primi accertamenti emerse che il giovane studente era incensurato, ma figlio di uno dei principali esponenti del clan della ‘ndrangheta calabrese Coluccio. Alcune ore dopo il 23enne fu rilasciato dai sequestratori e, a lungo interrogato, fu reticente e non fornì indicazioni utili all’identificazione dei suoi aggressori. I militari, grazie alle testimonianze dei passanti e alle immagini di alcune telecamere di sorveglianza, appurarono che il rapimento fu messo in atto da un gruppo di persone che, arrivate sul posto con due auto, si erano appostate vicino all’abitazione della vittima.

 

IL MOVENTE DEL RAPIMENTO
Le immediate indagini finalizzate a rintracciare il giovane sequestrato furono assunte dal Nucleo investigativo di via in Selci, anche in considerazione della possibilità che la vicenda potesse essere maturata nell’ambito di uno scontro tra clan calabresi. Marando e Barbuto sono ritenuti responsabili di avere ideato ed eseguito il sequestro di persona, in concorso con Ammazzagatti. Marando, sorvegliato speciale e membro di spicco del clan Marando della ‘ndrangheta di Platì, da qualche anno stabilitosi a Roma, voleva dare un “avvertimento” ai capi del clan Coluccio a causa di una vertenza di natura economica tra i due gruppi criminali per pregressi affari illeciti. Secondo quanto ricostruito dai militari, i Coluccio infatti non avrebbero restituito ai Marando i profitti derivanti da alcuni investimenti in strutture turistiche e ricettive sulla costa jonica calabrese, avvenuti anche utilizzando i capitali illeciti dei Marando, derivanti dal narcotraffico e dai sequestri di persona a scopo di estorsione messi in atto alla metà degli anni 90 in Aspromonte. Rosario Marando è stato arrestato all’alba di stamattina nel quartiere San Basilio di Roma dove risiede da alcuni anni, mentre Barbuto è stato catturato nella sua abitazione di Portigliola, in provincia di Reggio Calabria. Sono in corso perquisizioni nei confronti di altri indagati nella capitale e nel territorio reggino.

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