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Ncd, calabresi fedeli ad Alfano (e a Renzi)

Dentro o fuori. Tertium non datur. Nel Nuovo centrodestra è l’ora delle grandi scelte dopo le dimissioni di Maurizio Lupi dalla poltrona di ministro. Diversi in questi giorni sono stati raggiu…

Pubblicato il: 22/03/2015 – 8:43
Dentro o fuori. Tertium non datur. Nel Nuovo centrodestra è l’ora delle grandi scelte dopo le dimissioni di Maurizio Lupi dalla poltrona di ministro. Diversi in questi giorni sono stati raggiunti da una telefonata di Silvio Berlusconi, pronto a offrire ai naufraghi la sua scialuppa. Soprattutto dopo che nel partito centrista sono in molti ad accreditare la versione secondo cui Alfano avrebbe scelto di schierarsi con Renzi quando quest’ultimo ha chiesto a Lupi un passo indietro.
Ma dalla Calabria non arriveranno sorprese negative per il titolare del Viminale. Deputate e senatori calabresi dell’Ncd non ci pensano proprio a lasciare Alfano e l’alleanza con il Pd di Matteo Renzi. «Proprio ora che il Paese è in ripresa noi ce ne andiamo lasciando tutti i meriti al Pd?», è il mantra di queste ore.
A Montecitorio come a Palazzo Madama le truppe calabresi marciano compatte al fianco di Alfano. Obiettivo? Incrementare il peso specifico all’interno del partito e passare all’incasso quando Renzi procederà al rimpasto di governo. Già, perché tra i sogni di Tonino Gentile, che in Senato guida una pattuglia di almeno cinque elementi, c’è quello di recuperare il posto di sottosegretario a cui lo scorso anno è stato costretto a rinunciare per il deflagrare dell’Oragate. Lo stesso discorso vale per Dorina Bianchi, vicepresidente del gruppo alla Camera. Nella ridda di voci che si rincorrono c’è anche chi ha ipotizzato un suo riavvicinamento al Pd. «Piuttosto lascio la politica», è la risposta a metà tra l’ironico e lo sprezzante che la deputata crotonese riservata a chi in Transatlantico le ha chiesto conto.
Poi c’è Rosanna Scopelliti, che è un caso a parte. Catalogarla tra i falchi o le colombe è un’impresa pressoché impossibile. Con i colleghi di partito è più che riservata, con i cronisti ancor di più. Insomma, una sfinge.
Alfano è convinto, comunque, di potere contare sul suo sostegno fino alla fine. Così come è convinto, paradosso tra i paradossi, che una sponda possa arrivare proprio dalla Calabria grazie agli eccellenti rapporti tra il governatore dem Mario Oliverio e i vertici locali del Nuovo centrodestra. Certo, se qualcuno avesse pronosticato ciò un anno fa, quando alla guida del partito c’era un certo Peppe Scopelliti, sarebbe stato direttamente iscritto d’ufficio nel partito dei “visionari”…
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