CROTONE Nel Crotonese il 96% delle acque di balneazione rientra nella categoria dell’eccellenza e l’intera costa della provincia è l’unica in Calabria a non aver ricevuto classificazioni “scarse”. E’ quanto è emerso dal seminario provinciale che l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal) ha tenuto alla Lega navale di Crotone per presentare i dati provinciali della balneazione 2015, ottenuti attraverso le attività di monitoraggio e analitiche dell’intera stagione 2014. “La filosofia che ha guidato il tour per le province calabresi – ha detto il direttore generale dell’Arpacal, Sabrina Santagati – è stata quella di avvicinare i sindaci dei comuni costieri per illustrare loro i dati della balneazione, ma anche spiegare quali criticità sono state affrontate e, al contempo, quali soluzioni mettere in campo affinché i prossimi valori delle analisi siano ancora migliori. E in questo tour, come oggi a Crotone, abbiamo raccolto tante segnalazioni, ma abbiamo anche potuto appurare quello che da tempo sosteniamo: non si può parlare di mare, e delle sue problematiche, solo con i comuni costieri, perche’ spesso i problemi arrivano anche dai comuni a monte. Penso agli scarichi nei torrenti, alla depurazione, e tutto quello che nelle cinque province calabresi abbiamo potuto notare e far notare”. Anche il Crotonese, tuttavia, ha sofferto nel 2014 delle criticità che hanno interessato altre zone costiere della Calabria, addebitabili a una depurazione spesso inadeguata o a scarichi abusivi, oppure ancora all’apporto di fiumi e torrenti nelle acque marine. “Con l’eccellenza pressoché totale della nostra costa – ha infatti detto Alfredo Amoruso, referente provinciale Arpacal per la campagna di balneazione – vi sono dei tratti che hanno rappresentato delle criticità che abbiamo affrontato nel 2014, e penso alla foce del fiume Tacina, oppure a Isola Capo Rizzuto, o sul confine tra i comuni di Crotone e Strongoli. Criticità che comunque abbiamo affrontato prontamente”. Adriana Prusciano, della Capitaneria di Porto di Crotone, ha confermato la collaborazione con i tecnici Arpacal. “E’ una questione di cultura – ha detto Prusciano – che i cittadini gradualmente iniziano a fare propria: l’ambiente ci riguarda, in maniera circolare, perché parte dalle nostre azioni e arriva a noi con gli effetti prodotti, appunto, all’ambiente circostante”.
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