Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 7:24
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 7 minuti
Cambia colore:
 

Processo All Inside, anche in appello pioggia di condanne

REGGIO CALABRIA Molte conferme, alcune clamorose assoluzioni, diversi sconti di pena che hanno ridotto il peso delle condanne in precedenza rimediate anche ad alcuni fra i principali imputati, qualch…

Pubblicato il: 30/04/2015 – 21:49
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Processo All Inside, anche in appello pioggia di condanne

REGGIO CALABRIA Molte conferme, alcune clamorose assoluzioni, diversi sconti di pena che hanno ridotto il peso delle condanne in precedenza rimediate anche ad alcuni fra i principali imputati, qualche aumento, due assoluzioni per pene minori ribaltate ma una sostanziale conservazione dell’impianto accusatorio e della pioggia di condanne che già ha portato. Sta tutta nel rapido abbraccio che appena terminata la lettura del dispositivo si scambiano il pg Adriana Fimiani e il pm Alessandra Cerreti , che insieme hanno sostenuto l’accusa in dibattimento, il significato della sentenza d’appello All Inside, il procedimento costruito nel tempo dai sostituti della Dda di Reggio Calabria, Roberto Di Palma, Adriana Fimiani, Giuseppe Bontempo e Alessandra Cerreti, che con le loro indagini hanno inflitto colpi pesantissimi ai Pesce, che passa quasi indenne lo scoglio del secondo grado di giudizio. Anche per la Corte d’Appello di Reggio Calabria, i Pesce devono essere condannati perché non solo sono stati in grado di contaminare e condizionare con il loro strapotere il tessuto economico e sociale della città della Piana e del suo comprensorio, ma di fatto di prendere in mano tutto, dai pubblici appalti alle locali squadre di calcio, , dalle forniture alle radio. Un clan potente e ramificato, tanto medioevale nelle logiche fondate sul falso mito dell’onore, del sangue e dell’omertà, quanto spregiudicato e avveniristico negli affari. Un clan i cui segreti e meccanismi sono stati svelati soprattutto grazie alla collaborazione di Giuseppina Pesce e le cui rivelazioni sono state fondamentali per inchiodare la propria famiglia.

 

PRESCRIZIONI E ASSOLUZIONI

Condannata in primo grado a 4 anni e 4 mesi, Giusy Pesce da oggi non ha più debiti con la giustizia. Nei suoi confronti la Corte d’appello di Reggio Calabria ha disposto il non doversi procedere per intervenuta prescrizione. Come lei beneficiano della prescrizione e si trovano liberi da ogni addebito Giuseppina Bonarrigo, in precedenza condannata a 1 anno e 8 mesi, Antonio Tirintino, in precedenza punito con 2 anni e 6 mesi, ma anche la sorella di Giusy, Marina Pesce. Escono invece assolti da tutte le accuse i due ex carabinieri Carmelo Luciano e Giuseppe Gaglioti, in primo grado rispettivamente condannati a 12 anni e sei mesi e 13 anni di reclusione per concorso esterno in associazione tipo mafioso perché accusati di passare informazioni al clan, Yuri Odierna,in passato condannato a 12 anni, Maria Grazia Pesce, cugina di Giuseppina, in primo grado condannata a 12 anni perché considerata fra le principali portaordini del clan, Franco Rao, in primo grado condannato a 17 anni di reclusione e Domenico Sibio, in precedenza condannato a 12 anni.

 

RIDUZIONI DI PENA
Beneficiano invece di riduzioni di pena solo in alcuni casi sostanziali, Francesco D’agostino, che passa da 19 anni e 6 mesi a 19 anni, la madre di Giuseppina, Angela Ferraro, che passa da 13 anni, 5 mesi e 10 giorni a 13 anni e 7 mesi, lo zio della pentita, Giuseppe Ferraro, che passa da 26 anni a 24 anni e 6 mesi, Giuseppe Filardo, in primo grado condannato a 16 anni e oggi “solo” a 15, Domenico Fortugno, che passa da 16 anni del primo grado a 13 anni e due mesi, e Roberto Matalone, che passa da 13 anni e 10 mesi a 12 anni e 10 mesi. Più sostanziale è invece la riduzione di pena incassata da Andrea Fortugno, in primo grado condannato a 9 anni, oggi assolto da diversi capi di imputazione e punito solo con 3 anni e 6 mesi di reclusione e 8mila euro di multa, così come quella decisa per Mario Palaia, cugino del marito di Giuseppina, in primo grado condannato a 10 anni di reclusione e 37.800 euro di multa, mentre oggi – grazie all’assoluzione da diversi capi di imputazione – condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione e 5mila euro di multa. Beneficia di una rideterminazione della pena anche Rocco Palaia, il marito della pentita, che passa dai 21 anni e 2 mesi di reclusione del primo grado ai 19 anni e 6 mesi rimediati in appello. È stato assolto da diversi capi di imputazione, ma rimedia comunque una condanna durissima Salvatore Pesce, il padre della collaboratrice, che passa dai 27 anni e 7 mesi del primo grado, ai 20 anni e 11 mesi rimediati in appello. Passa da 16 a 14 anni di reclusione la pena inflitta a Rocco Rao, mentre beneficia di una riduzione di circa quattro anni di condanna Domenico Varrà, che passa da 16 anni e 4 mesi a 12 anni e 6 mesi.

 

TRASMISSIONI ATTI, AUMENTI DI PENA E ASSOLUZIONI RIBALTATE
Per Vincenzo Pesce invece, la pena inflitta passa dai 16 anni e 8 mesi del primo grado, ai 15 anni e 2 mesi dell’appello, ma per lui la Corte ha disposto la trasmissione atti in procura perché i pm valutino le condotte di porto abusivo d’arma da fuoco emerse in dibattimento. Gli atti finiscono non solo in procura, ma anche al Tribunale di Palmi, per la posizione di Vincenzo Petullà. Aumentano, anche se di poco, le pene inflitte a Francesco Pesce (cl. 87), che passa dai 12 anni del primo grado ai 13 anni e 6 mesi rimediati in secondo grado e a Marcello Pesce, che passa dai 15 anni e 6 mesi rimediati in prima istanza ai 16 anni e 2 mesi inflittigli in appello. Erano stati assolti e oggi entrambi incassano una condanna a 2 anni e 6 mesi Giuseppe Raso e Angela Staltari. Per il resto, la Corte d’appello non ha fatto che confermare la pioggia di condanne abbattutasi sul potente clan di Rosarno, messo in ginocchio anche grazie alle rivelazioni di uno scricciolo di donna, che ha deciso di ribellarsi contro la sua stessa famiglia e il dominio di violenza che negli anni ha imposto a lei come a tutta la città di Rosarno.

 


Alla luce della sentenza riformata dalla Corte d’appello, queste sono dunque le condanne inflitte a capi e gregari del clan:
Signorino Armeli: confermata assoluzione di primo grado
Marco Bassolamento: confermata assoluzione di primo grado
Giuseppa Bonarrigo: non doversi procedere per intervenuta prescrizione
Carmelina Capria: confermata assoluzione di primo grado
Giovanna Ciurleo: confermata assoluzione di primo grado
Michele Cuppari: confermata assoluzione di primo grado
Francesco D’Agostino: 19 anni
Francesco Di Marte: confermata assoluzione di primo grado
Giuseppe Di Marte: confermata assoluzione di primo grado
Angela Ferraro: 13 anni e 7 mesi
Giuseppe Ferraro: 24 anni e 6 mesi
Mario Ferraro: 17 anni
Giuseppe Filardo: 15 anni
Andrea Fortugno: 3 anni e 6 mesi
Domenico Fortugno: 13 anni e 2 mesi
Giuseppe Gaglioti: assolto
Maria Carmela Garruzzo: confermata assoluzione di primo grado
Rocco Giovinazzo: confermata assoluzione di primo grado
Giovanna Iulio: confermata assoluzione di primo grado
Maria Concetta Larocca: confermata assoluzione di primo grado
Domenico Leotta: 16 anni e 10 mesi
Claudio Lucia: 17 anni e 10 mesi
Carmelo Luciano: assolto
Roberto Matalone: 12 anni e 10 mesi
Giuseppe Mazzeo: 2 anni e 8 mesi
Teresa Mazzuoccolo: reato prescritto già in primo grado
Maria Grazia Messina: confermata assoluzione di primo grado
Salvatore Michelizzi: 6 mesi con pena sospesa
Yuri Odierna assolto
Mario Palaia: 3 anni e 4 mesi
Rocco Palaia: 19 anni e 6 mesi
Antonino Pesce (cl.53): 28 Anni
Francesco Pesce (cl. 79): 12 anni
Francesco Pesce (cl.84): 4 anni e 8mila euro di multa + 21 anni e 6 mesi
Francesco Pesce Cl. ’87: 13 anni e 6 mesi
Francesco Pesce Cl. ’88: 1 anno e 4 mesi
Giuseppe Pesce: 14 anni
Giuseppina Pesce: non doversi procedere per intervenuta prescrizione
Marcello Pesce: 16 anni e 2 mesi
Maria Grazia Pesce: assolta
Marina Pesce: non doversi procedere per intervenuta prescrizione
Rocco Pesce (cl. 84) 12 anni
Rocco Pesce (cl.57) confermata assoluzione di primo grado
Salvatore Pesce 20 anni e 11 mesi
Vincenzo Pesce (cl. ’86): 15 anni e 2 mesi
Alberto Petullà. Trasmissione atti
Sal vatore Rachele. 2 anni e 8 mesi
Franco Rao: assolto
Rocco Rao: 16 anni
Raso Giuseppe: 2 anni e 6 mesi
Serenella Fedele Rustico: 2 anni e 6 mesi
Francesco Saffioti: confermata assoluzione di primo grado
Domenico Sibio: assolto
Angela Staltari: 2 anni e sei mesi
Antonino Staltari: confermata assoluzione di primo grado
Maria Stanganelli: 7 anni
Ettore Tassi confermata assoluzione di primo grado
Antonio Tirintino: non doversi procedere per intervenuta prescrizione
Daniela Tirintino: confermata assoluzione di primo grado
Giuseppe Valenzise: confermata assoluzione di primo grado
Domenico Varrà: 16 anni e 4 mesi
Michelangelo Zagami: 2 anni e 6 mesi
Alessandro Zagarella: confermata assoluzione di primo grado

 

Alessia Candito

a.candito@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

x

x