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Il ripetitore sulla villa del XVIII secolo

CROTONE Non c’è pace per il parco archeologico di Capo Colonna e per gli immobili di interesse storico in esso contenuto. Dopo Casa Sculco – che in questi giorni potrebbe essere interessata da oper…

Pubblicato il: 13/05/2015 – 12:24
Il ripetitore sulla villa del XVIII secolo

CROTONE Non c’è pace per il parco archeologico di Capo Colonna e per gli immobili di interesse storico in esso contenuto. Dopo Casa Sculco – che in questi giorni potrebbe essere interessata da operazioni di sgombero – è la volta di Villa Berlingieri. Acquistata di recente dalla Provincia, sull’edificio – risalente ad almeno il 1763 – l’ente ha pensato di promuovere o di permettere l’installazione di un ripetitore con relativa centralina, alto svariati metri e sormontato da due parabole. Il terrazzo dell’ampia residenza nobiliare che fu dei Montalcini ospita dunque, attualmente, un ponte radio Umts per telefoni cellulari di ultima generazione, che probabilmente fa capo a un’azienda privata. La misura servirebbe dunque – secondo quanto riportato in una missiva delle associazioni Gettini di Vitalba e Sette soli rivolta, tra gli altri, al Segretariato regionale dei Beni culturali e paesaggistici della Calabria, al Polo museale regionale della Calabria e ai carabinieri Tpc – ad «assecondare, si può supporre dietro compenso, le esigenze di un gestore telefonico o di altre società con fine di lucro».
L’installazione, avvenuta il 7 maggio, sembra cozzare con i propositi di recupero dell’immobile manifestati dalla Provincia. Villa Berlingieri, infatti, avrebbe dovuto ospitare diverse realtà, tra cui un centro direzionale della soprintendenza archeologica.

 

antenna

 

I lavori, iniziati e mai terminati, sono stati poi bruscamente interrotti a causa della mancanza di fondi. «Qualcuno, a quel punto – proseguono le associazioni – se n’è approfittato della disponibilità dell’edificio per assecondare i propri comodi». Nella lettera si chiede dunque contezza al segretariato regionale dei Beni culturali e paesaggistici della Calabria sull’autorizzazione dell’installazione dell’antenna, e se «siano stati messi al corrente preventivamente gli altri soggetti che in diversa misura hanno titolo per agire nell’area, tra cui Provincia, Comune e Area marina protetta». Non si tratterebbe, peraltro, di un fatto isolato, infatti il parco archeologico di Capo Colonna sarebbe attualmente «puntellato – rilevano i sodalizi – di pali per utenze aeree private e pali per illuminazione unita alla videosorveglianza, che alterano – sottolineano – lo skyline consolidato. Si tratta di un insulto all’integrità del sito – affermano Linda Monte di Gettini di Vitalba e Margherita Corrado di Sette soli – la cui integrità e valorizzazione dovrebbero essere anteposte a ogni altra esigenza: chiediamo dunque – concludono – che venga riconsiderata la compatibilità del ripetitore con l’immobile storico perché, a prescindere da qualunque riconoscimento ufficiale, il parco archeologico di Capo Colonna e i suoi immobili rappresentano un patrimonio straordinario del Paese e un luogo straordinario».

 

Zaira Bartucca
z.bartucca@corrierecal.it

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