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Onorevole Nesci, basta con gli spot sulla sanità

È da qualche periodo che l’onorevole Dalila Nesci, si occupa della sanità calabrese, e ciò, come cittadini calabresi,ci fa molto piacere. A mio avviso argomentare di sanità e denunciare, può essere…

Pubblicato il: 23/06/2015 – 8:01

È da qualche periodo che l’onorevole Dalila Nesci, si occupa della sanità calabrese, e ciò, come cittadini calabresi,ci fa molto piacere. A mio avviso argomentare di sanità e denunciare, può essere solo un modo sterile ed improduttivo di preoccuparsi di un argomento tanto importante quanto la sanità, e per giunta in Calabria.

È necessario proporre soluzioni.

È talmente risaputo che la sanità in Calabria vada male che nessuno se ne è voluto occupare in modo serio e disinteressato, tanto da avere un bisogno di un commissario governativo esterno calato dall’alto, anche se di origini calabresi, per cercare di dipanare l’intrigata matassa.

I diritti dei cittadini calabresi sono lesi quotidianamente, e di ciò tutti siamo stanchi,sia gli operatori del comparto sanitario che gli utenti.

Chiunque si avvicini al pianeta sanità e ha capacità critiche, si rende conto che questo è circondato da innumerevoli satelliti, ogni satellite diventa a sua volta un pianeta con particolari meandri di cui ai comuni terrestri non è dovuto sapere.

Capire e comprendere l’origine e la fine dei problemi risulta spesso difficile, a meno che non si cerchi una linea che porta spesso solo a parlare di denaro; è stupefacente come in poco tempo gli “interessi”  superino molto spesso ed in tempo breve il bene comune, volgendo verso l’interesse personale.

Ma, la salute del cittadino non è legata al denaro, non si compra e non si vende, non ha bandiere o appartenenze politiche e/o sindacali, nascondersi o essere avamposto in una battaglia non rende onore a chi si dovrebbe occupare di sanità per il ben comune.

Attaccare in modo scriteriato, denunciare e non proporre diventa un gioco infantile in cui si scaricano le colpe sul “non sono stato io è colpa sua”  Procurarsi una vetrina, gratuita, denunciando e non proponendo soluzioni è qualunquistico, semplicistico, presuntuoso e anche pretestuoso.

C’è anche in Calabria della buona sanità, una sanità cercata, ricercata e ottenuta con enormi sacrifici da parte di chi è in trincea senza armi, da chi sopporta le angheria e gli insulti quotidiani, dal popolo istigato all’emigrazione da fucilieri, a volte cecchini involontari di interessi ai più sconosciuti.

Mi sono permesso di espandere un concetto lanciato attraverso social media perché ritengo, forse con presunzione, che di sanità se ne debba parlare non per alzare polveroni e discredito sugli operatori ma nella ricerca di soluzioni. La “guerra” che lei, onorevole, sta facendo al professore Mastroroberto sembra qualcosa di personale ed assolutamente inutile.

Perché, se a lei, che fa parte del Parlamento, interessa veramente la problematica sanitaria, calabrese in particolare, non organizza un incontro pubblico in cui le istituzioni incontrano anche la parte medica delle società scientifiche ed il personale sanitario? (In qualità di membro del consiglio direttivo nazionale del Cic che rappresenta circa 45000 chirurghi in Italia le garantisco una più che discreta visibilità).

La politica si fa con i fatti.

 

*Presidente movimento “Prospettive future” – Membro del consiglio direttivo del Collegio italiano chirurghi

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