Il futuro della giunta in mano a Guerini e Oliverio

ROMA Il punto è semplice: ci si può fidare degli impegni che assume Mario Oliverio? A chiederselo stavolta sono i vertici del Partito democratico ed è per questo che Lorenzo Guerini ha convocato per oggi al Nazareno il governatore della Calabria. Un incontro riservato e ristretto solo al vice di Renzi nella guida del Pd ed al governatore. Ernesto Magorno resta fuori da questa prima fase del “chiarimento” romano. In seno ai renziani non mancava, e non manca, chi accusa il segretario regionale calabrese di essere troppo ossequioso con i capataz locali e per questo qualcuno ne chiedeva una sorta di affiancamento da parte della segreteria nazionale. Si è opposto pesantemente a ogni ipotesi del genere quello che ormai è l’unico nume tutelare di Magorno, il sottosegretario con delega all’Editoria Luca Lotti.

Alla fine, sia pure tra non pochi distinguo, è passata la decisione di consentire una nuova chanche al duo Oliverio-Magorno ma fissando bene alcuni paletti. Primo fra tutti quello della rapidità delle decisioni: Oliverio ha voluto un nuovo Statuito per poter scegliere senza alcun vincolo di mandato i suoi assessori? Bene adesso che lo ha non perda altro tempo. Entro lunedì deve presentare la lista degli assessori e indicare le priorità programmatiche della sua giunta regionale.

Anche nel merito dei nomi, si lascia al governatore ampia possibilità di scelta ma, si sottolinea, non di manovra: la nuova giunta deve composta tutta da esterni; non presentare personaggi che,a torto o a ragione, risultino oggetto di indagini connesse con precedenti mandati amministrativi.

A Roma, insomma, sono ore calde. Non ci sono Oliverio e Magorno a rappresentare le istanze calabresi. Nella Capitale è arrivato pure Tonino Scalzo. È probabile che anche quest’ultimo incontri nella giornata di oggi Guerini. 

red. corcal.