COSENZA È una giornata di passione e disagi. E potrebbe non essere l’unica. Le manifestazioni di protesta sono appena iniziate, e i sindacati hanno già in programma di estenderle anche a mercoledì. La chiamata alla mobilitazione continua: le manifestazioni domani aumenteranno. È in programma, infatti, un blocco a partire dalle 9,30 anche all’aeroporto di Lamezia Terme, dopo quelli già attuati sull’A3, in corrispondenza dello svincolo di Cosenza nord, e a Villa San Giovanni.
IL BLOCCO DELL’A3 Un gruppo di lavoratori lsu e lpu calabresi sta inscenando una manifestazione di protesta a Cosenza bloccando lo svincolo dell’A3. L’iniziativa è stata promossa dopo che in Senato, ieri, non è stato inserito il decreto in favore degli Lsu-Lpu nel decreto legge sugli enti locali. A causa della protesta si registrano già lunghi incolonnamenti tra gli svincoli di Cosenza nord e Cosenza sud, con pesanti disagi per gli automobilisti. A causa della manifestazione l’autostrada è provvisoriamente chiusa, in entrambe le direzioni, tra il km 245 e il km 259. Con i lavoratori c’erano i sindacati: Cgil, Cisl e Uil, che lunedì hanno chiamato alla protesta, e l’Usb, che ha un presidio permanente proprio nei pressi dello svincolo di Cosenza nord. Anche il consigliere regionale di Democratici progressisti, Giuseppe Giudiceandrea: «È irragionevole – ha detto il consigliere – il non inserimento dell’emendamento relativo ai lavoratori lsu ed lpu nel Maxiemendamento, ancora di più perché sarebbe stata un’operazione a costo zero per lo Stato: la Regione aveva già stanziato i fondi dalle sue risorse per la causa. Un atto che non arricchisce il Governo ma impoverisce la collettività e soprattutto mortifica ancora una volta la Calabria».
LO STOP A VILLA SAN GIOVANNI Gli lsu-lpu non hanno intenzione di mollare. E da questa mattina bloccano gli imbarchi da Villa San Giovanni a Messina. Di fatto, lo Stretto è paralizzato, con i grandi tir fermi a motori spenti sulla banchina del porto. I manifestanti sono circa 250. La protesta potrebbe durare a lungo, almeno fino a quando dal consiglio regionale e dal governo non arriveranno rassicurazioni su una vertenza ormai ventennale. Ieri la mazzata finale, con il governo che ha stralciato l’emendamento per la contrattualizzazione dei 5mila lsu-lpu. I 38 milioni di euro “liberati” dalla Regione Calabria non sono insomma stati inseriti nel decreto sugli enti locali. Una decisione criticata da tutti i parlamentari regionali e dallo stesso governatore Oliverio, che ha promesso barricate in caso di mancata risoluzione della vertenza. Intanto, i lavoratori incassano l’appoggio dell’assessore al Lavoro Federica Roccisano, che questa mattina ha raggiunto il luogo della protesta per assicurare l’impegno della Regione. «Faremo di tutto – ha detto – per costringere il governo a trovare una via d’uscita». I contatti tra la giunta calabrese e i parlamentari è costante. Non sono da escludere azioni clamorose, soprattutto da parte dei senatori del Pd, alcuni dei quali si dicono pronti a non votare la fiducia al decreto governativo. Una presa di posizione auspicata anche dal segretario dell’Usb calabrese, Aurelio Monte, che esorta i parlamentari a fare fronte comune per il riconoscimento dei diritti dei precari storici, in servizio per più di vent’anni nelle pubbliche amministrazioni regionali. «Come Usb – spiega – riteniamo sia molto grave che il governo abbia scaricato questa vertenza. Chiediamo ai nostri parlamentari uno scatto d’orgoglio e di non votare la fiducia. Noi continueremo la lotta fino a quando non saranno riconosciuti i diritti di questi lavoratori».
Nel primo pomeriggio, la manifestazione si è spostata nella stazione ferroviaria di Villa San Giovanni, con un presidio sui binari che ha determinato forti rallentamenti per il traffico ferroviario. I manifestanti, secondo quanto riferito dalla Polfer, hanno dapprima attuato un vero e proprio blocco dei binari. Successivamente si sono spostati dalla linea ferrata, ma la loro presenza nella stazione sta provocando conseguenze per l’arrivo e il passaggio dei treni.
I MALORI Con il forte caldo sono arrivati anche i primi malori dei precari storici in protesta in corrispondenza dello svincolo di Cosenza nord. Le ambulanze hanno soccorso almeno due lavoratori, mentre i presìdi vanno avanti. Il personale del 118 di Cosenza è intervenuto per prestare le cure del caso agli lsu-lpu, che da questa mattina hanno bloccato l’autostrada.
I PERCORSI ALTERNATIVI Per attenuare i disagi provocati dalla protesta in atto da parte dei lavoratori Lsu-Lpu sull’A3 all’altezza dello svincolo di Cosenza nord la Polizia stradale ha predisposto percorsi alternativi. E’ stata disposta, in particolare, l’uscita obbligatoria per gli autoveicoli diretti a nord a Cosenza sud, con rientro a Montalto Uffugo. Percorso inverso per chi procede in direzione sud, con uscita obbligatoria a Montalto Uffugo e rientro a Cosenza sud.
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