I Parchi calabresi, un patrimonio da tutelare

LAMEZIA TERME Senza addentrarsi in considerazioni etiche – come la salvaguardia ambientale – talmente condivisibili da apparire scontate – si può dire, con un po’ di sano realismo, che il rispetto e la valorizzazione di luoghi e paesaggi siano qualcosa di vantaggioso. Affermazione audace? Assolutamente no e anzi tutte le analisi dedicate all’argomento testimoniano come la conservazione della biodiversità può e deve affiancarsi alla creazione di valore economico. Quando si discute di aree naturali protette è dunque possibile sviluppare considerazioni in ordine ai temi dello sviluppo e del rilancio dell’economia su basi nuove.

In Italia il numero di aree protette è significativo; disponiamo di 23 parchi nazionali, 29 aree marine protette e 2.299 siti della rete Natura 2000, 152 parchi regionali. Ma un ruolo decisivo lo interpretano i Parchi nazionali con 506 comuni coinvolti e quasi 15.000 kmq di superficie tutelata; una volta tanto è il Sud in cima alla classifica. Nel Meridione d’Italia è localizzato il 70% delle superfici comprese nei Parchi nazionali e in termini assoluti è proprio la Calabria a presentare la superficie tutelata più estesa con ben 2.375 kmq.

Tre i parchi nazionali calabresi, Pollino, Aspromonte e Sila che insieme condividono i punti di forza: ambiente, paesaggi, centri storici, tradizioni, agricoltura tipica e un’antropizzazione non troppo devastante e dunque tale da poter ancora programmare e investire con attenzione. Condividono allo stesso tempo punti di estrema debolezza, primo tra tutti l’assenza di una chiara e percorribile strategia di valorizzazione che consenta da un lato una fruibilità “intelligente e informata dei luoghi”, dall’altro una promozione adeguata ai target di visitatori.

Ai Parchi della Calabria, sparsi e nascosti, è dedicato il primo appuntamento dei “Corrieri della Calabria” in onda questa sera alle 21 su Viva Voce Tv canale 90. Il direttore del Corriere della Calabria, Paolo Pollichieni, e Roberto De Santo discutono con Sonia Ferrari, Domenico Pappaterra e Giuseppe Bombino di un patrimonio da tutelare e valorizzare #dallapartedeiparchi.