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«Il nuovo ospedale nel centro di Catanzaro»

CATANZARO Sanità, anzi integrazione tra azienda ospedaliera universitaria e regionale. O per meglio dire: che fine farà il vecchio “Pugliese”?. Il consiglio comunale di Catanzaro si è interrogat…

Pubblicato il: 21/01/2016 – 20:46
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«Il nuovo ospedale nel centro di Catanzaro»

CATANZARO Sanità, anzi integrazione tra azienda ospedaliera universitaria e regionale. O per meglio dire: che fine farà il vecchio “Pugliese”?. Il consiglio comunale di Catanzaro si è interrogato, in una riunione straordinaria convocata giovedì pomeriggio, della questione che sta mesi ormai riempie le pagine dei giornali e di cui si sono occupati il commissario ad acta per il piano di rientro Massimo Scura e il rettore dell’ateneo catanzarese Aldo Quattrone. I due, nei giorni scorsi, avevano firmato un protocollo d’intesa che di fatto consentirebbe all’attuale struttura dell’ospedale di Catanzaro di rimanere in piedi, puntando su unità operative specifiche e rispondendo così alle richieste delle 13mila persone che avevano sottoscritto l’appello del comitato “Salviamo il Pugliese”.
Nella seduta straordinaria, il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo ha presentato una delibera con cui cambiare l’indirizzo che lo stesso consiglio comunale aveva indicato nel 2005 (allora era sindaco lo stesso Abramo), ovvero la costruzione del nuovo ospedale di Catanzaro nell’area di Germaneto, per virare sul mantenimento in vita, previa profonda ristrutturazione, dell’attuale sede del “Pugliese”. La delibera nasce dal «preminente interesse pubblico al mantenimento della localizzazione della struttura nell’attuale sede dell’ospedale “Pugliese” per frenare il degrado e l’abbandono della città» e dal fatto che «la tipologia ospedaliera in questione risponde ai criteri di utilizzazione sanitaria se localizzata all’interno di un ambito territoriale adeguato di natura provinciale e di conseguenza il comprensorio di Germaneto non è adeguato stante la valenza urbanistica di direzionale-sanitario regionale così come proposto nella delibera del consiglio oc,murale concernente gli indirizzi per la sezione del Psc». Insomma: l’ospedale di Catanzaro deve guardare alla provincia di Catanzaro e non alla regione intera, per questo deve rimanere dentro la città e non spostarsi nel quartiere che oggi ospita l’università e la Cittadella regionale, onde evitare che il centro vengo svuotato.
La votazione ha fatto registare 23 sì e 2 astenuti (Eugenio Riccio e Sergio Costanzo, ex maggioranza e ora al gruppo misto). Sei gli assenti.
Al di là della delibera, la quale è di per sé un documento dal valore più simbolico e politico che realmente vincolante, dalla seduta straordinaria del consiglio comunale è emersa la frammentazione delle posizioni dei gruppi se non addirittura dei singoli. C’è una discrepanza tra le posizioni del sindaco Abramo e quelle del capogruppo di Forza Italia Mimmo Tallini: se il primo spinge per una ristrutturazione dell’attuale “Pugliese”, il secondo vorrebbe che ci si indirizzasse verso un nuovo edificio che possa sorgere nei pressi dell’attuale struttura, che abbia 450 posti letto e che rispetti tutte le normative antisismiche. Duro poi Tallini nei confronti del commissario Scura: «È un freddo burocrate che ignora che la massima autorità in tema di sanità sul territorio comunale sia il sindaco».
E se la maggioranza deve fare i conti con questa diversità di vedute, l’opposizione non si accorda sulla proposta di Nicola Ventura (Pd) il quale pone l’accento sull’immobilismo dell’amministrazione Abramo sul tema della sanità, mai discusso in consiglio comunale: «Fino a ieri dove siamo stati? – ha detto Ventura -. Adesso siamo fuori tempo massimo: a Roma c’è un accordo che viene portato all’attenzione del governo e noi non abbiamo detto nulla, anzi abbiamo avallato tutto quello che si è fatto in questi anni. Inoltre questa discussione si incentra completamente su un edificio e non sul ruolo che l’ospedale del capoluogo di regione dovrebbe avere. Ecco perché ritengo che questa delibera rimandi indietro di cinquant’anni la discussione sulla sanità catanzarese, relegando la città al ruolo di comprimaria del sistema sanitario regionale quando dovrebbe esserne a capo. Evitiamo allora di votare questa delibera e ragioniamo meglio sul tema della sanità e presentiamoci con una proposta intelligente su questo tema. Anche perché, signor sindaco, per demolire e ricostruire il “Pugliese” lì dov’è non basterebbero i 120 milioni di euro ad oggi disponibili». Sull’integrazione tra ateneo e azienda ospedaliera ha poi chiarito: «Vogliamo un grande ospedale insieme all’Università».
Di carattere diametralmente opposto l’intervento di un altro esponente della minoranza, Domenico Iaconantonio (Idv), il quale si dichiara d’accordo con la proposta di Tallini: «Già nel 2005 ero contrario alla localizzazione del nuovo ospedale di Catanzaro nell’area di Germaneto. Ma bisogna prendere atto che l’attuale “Pugliese”, nato nel 1967, non è più a norma e allora bisogna intervenire, ma non ristrutturando l’attuale edificio, ma costruendone uno nuovo che insista nell’area tra il “Pugliese” e il “Ciaccio”, realizzando di fatto quell’integrazione fisica tra i due plessi». I dubbi di Iaconantonio si sono poi soffermati sulla nascita dell’azienda unica “Dulbecco”, quella su cui poggia l’intera operazione di “fusione” tra policlinico universitario e ospedale di Catanzaro: «E’ davvero necessaria questa integrazione? – si è chiesto il consigliere di Idv -. Qualcuno ha fatto uno studio per rispondere a questa domanda? Credo che seguendo questa strada, Quattrone (il rettore dell’università di Catanzaro, ndr), realizzerebbe la sua mission di distruggere la sanità catanzarese in favore di quella universitaria».

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

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