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Abusò per nove anni di una minore, condannato

COSENZA Il Tribunale di Cosenza ha condannato a quattro anni e sei mesi di carcere M. P., 56 anni di Mendicino ma residente a Cerisano, con l’accusa di abusi sessuali su una minorenne. Secondo l’accu…

Pubblicato il: 02/02/2016 – 18:25
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Abusò per nove anni di una minore, condannato

COSENZA Il Tribunale di Cosenza ha condannato a quattro anni e sei mesi di carcere M. P., 56 anni di Mendicino ma residente a Cerisano, con l’accusa di abusi sessuali su una minorenne. Secondo l’accusa – il pm Giuseppe Visconti aveva chiesto 7 anni e 6 mesi –, l’uomo, un carrozziere del luogo, dal 2006 fino al 2015 avrebbe nel tempo molestato la figlia di sua moglie, che all’epoca era minore di dieci anni.
La ragazzina è arrivata in Italia dall’Ucraina (suo paese d’origine) nel 2004 assieme alla madre che nel 2005 ha sposato l’indagato. Sin dall’inizio della convivenza – sostiene l’accusa – approfittando della tenerissima età della ragazzina, che aveva 7-8 anni, avrebbe assunto comportamenti anomali sulla figliastra. L’uomo avrebbe palpeggiato la minore, cercando sempre di fare in modo che la moglie non si accorgesse delle sue morbose attenzioni. Con il passare degli anni, la ragazzina – divenuta più grande – avrebbe cercato di reagire agli abusi e il patrigno sarebbe diventato violento e aggressivo, pur di soddisfare i suoi istinti. L’uomo avrebbe molestato la minore per ben nove anni tra le mura domestiche sempre quando la moglie era impegnata in faccende domestiche o era assente. In alcune occasioni – secondo l’impianto accusatorio – avrebbe compiuto anche atti osceni in presenza della bambina. La giovane – dopo anni di soprusi – e dopo essersi confidata con alcune amiche ha deciso di denunciare.
Ma, un anno fa, ha presentato querela senza informare la madre di quanto accaduto sia per una sorta di pudore, sia per non compromettere il menage familiare dal momento che le due donne erano economicamente dipendenti dal 56enne. Si tratta di un impianto accusatorio respinto pienamente dal difensore del carrozziere, l’avvocato Pasquale Vaccaro, che ritiene come, invece, l’attività di indagine sia stata inesistente e che la ragazza non è assolutamente attendibile.

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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