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"Mistero" sui fondi al consiglio regionale

CATANZARO Se non fossero obbligati a utilizzare un rigido linguaggio burocratico, forse i giudici della Corte dei conti avrebbero alzato il telefono e riferito alla Regione che c’è una parte del Bi…

Pubblicato il: 03/02/2016 – 7:06
"Mistero" sui fondi al consiglio regionale

CATANZARO Se non fossero obbligati a utilizzare un rigido linguaggio burocratico, forse i giudici della Corte dei conti avrebbero alzato il telefono e riferito alla Regione che c’è una parte del Bilancio di previsione 2015 in cui non si capisce niente. Il ruolo, però, impone formalità, dunque – nella parte del documento contabile che riguarda gli stanziamenti per il parlamentino calabrese – si limitano a notare che «si rileva una discrasia tra le risorse stanziate per il consiglio regionale nel bilancio regionale per circa 50 milioni di euro (nel capitolo dedicato al “Funzionamento del consiglio regionale”) e quelle che, invece, risultano dal bilancio di previsione del Consiglio stesso (approvato con deliberazione numero 15 del 16 aprile 2015) in cui risultano, al Titolo 1, “Fondi assegnati sul bilancio regionale per il funzionamento del consiglio regionale” per 59,2 milioni di euro». Una differenza di 9,2 milioni di euro che ha fatto saltare sulla sedia gli scrupolosi magistrati catanzaresi. Il fatto è che, stando ai numeri forniti ufficialmente dalle amministrazioni, non c’è una cifra certa a cui riferirsi per ricostruire gli stanziamenti a favore dell’Astronave e dei suoi inquilini e questa è per lo meno un’anomalia. Non vuol dire che si spende troppo (in realtà i fondi destinati a Palazzo Campanella sono stati tagliati in maniera consistente negli ultimi anni) ma che le cifre non sono affatto chiare.
La serie storica degli impegni mostra grosse fluttuazioni: «Circa 30 milioni di impegni nel 2014 e oltre 51 milioni impegnati 2013». Una carenza di riscontri «grave, se si considera che il consiglio regionale, con deliberazione numero 43 del 31 agosto 2015, ha approvato un riaccertamento dei residui che ha condotto a una rideterminazione di un disavanzo al 1° gennaio 2015 di 2.477.364,29 euro e conseguente richiesta alla giunta regionale di provvedere alla “copertura del disavanzo di amministrazione del consiglio regionale, secondo le modalità previste dall’articolo 2, comma 2 del decreto del Mef del 2 aprile 2015″». Troppo caos contabile per la Corte che chiede «un maggiore coordinamento tra i due documenti contabili rispetto a quello condotto sino a questo momento». Che si mettano d’accordo, insomma.

Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it

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