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Lamezia Terme, arrestati a tredici anni dall'omicidio

CATANZARO Per l’omicidio di Vincenzo Torcasio sono stati tratti in arresto questa mattina i fratelli Bruno e Alfredo Gagliardi. Il fatto di sangue fu messo a segno per vendicare l’uccisione de…

Pubblicato il: 08/02/2016 – 7:10
Lamezia Terme, arrestati a tredici anni dall'omicidio

CATANZARO Per l’omicidio di Vincenzo Torcasio sono stati tratti in arresto questa mattina i fratelli Bruno e Alfredo Gagliardi. Il fatto di sangue fu messo a segno per vendicare l’uccisione del vecchio capo cosca Giuseppe Cannizzaro, ammazzato a Lamezia Terme nel 1998, della cui morte la famiglia Cannizzaro riteneva colpevole il clan Torcasio.
I fratelli Gagliardi, esponenti di spicco delle cosche federate della ‘ndrangheta lametina, Iannazzo e Cannizzaro-Da Ponte, secondo la Dda di Catanzaro, sono infatti ritenuti responsabili dell’omicidio di Vincenzo Torcasio, ucciso a colpi di pistola nei pressi di un noto locale notturno a Falerna Marina il 26 luglio del 2003. Il fatto di sangue è stato ricostruito anche grazie alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Gennaro Pulice, il quale si è pentito dopo gli arresti, lo scorso maggio, dell’operazione Andromeda. Le dichiarazioni, auto ed eteroaccusatorie, di Pulice hanno aggiunto un tassello ulteriore alle indagini già eseguite nell’ambito dell’operazione Andromeda che avevano portato all’arresto, proprio per l’omicidio di Torcasio, di Gennaro Pulice ed Angelo Anzalone, permettendo agli investigatori di ricostruire le responsabilità dei suoi complici nell’azione omicidiaria, individuati nei fratelli Gagliardi. Dalle indagini eseguite dalla Squadra Mobile di Catanzaro, coordinata dalla Dda del capoluogo, è emersa la responsabilità del Pulice quale killer, che si avvaleva della preziosa collaborazione di Bruno Gagliardi, che aveva studiato le abitudini della vittima pianificandone l’agguato e del fratello Alfredo, cui toccò il compito di fare da “specchietto” ai correi avvisandoli della presenza della vittima nel locale. L’omicidio di Vincenzo Torcasio fu l’ennesimo delitto che insanguinò Lamezia Terme e il suo circondario in quegli anni, elemento della strategia di sangue che le cosche federate Iannazzo e Cannizzaro-Da Ponte stavano conducendo per eliminare i componenti del clan rivale appartenenti alla cosca dei Torcasio. Il programma criminoso aveva avuto la sua massima espressione nell’uccisione di Nino Torcasio da parte di Francesco Cannizzaro, risalente al marzo 2002, e nel contestuale tentativo di eliminare l’intera famiglia dei Torcasio posizionando una bomba occultata in un pacco regalo all’interno della propria abitazione.

conferenza stampa
(Gli inquirenti nella conferenza stampa per gli arresti a Lamezia Terme)

«ALTA L’ATTENZIONE SU LAMEZIA» «L’attenzione sulle tematiche macro e micro delinquenziali su Lamezia Terme è sempre molto alta». Lo ha detto, nel corso della conferenza stampa sull’arresto dei fratelli Gagliardi, il procuratore vicario di Catanzaro, Giovanni Bombardieri. Il riferimento è alla recrudescenza degli atti intimidatori che si sono verificati nella città della Piana nelle ultime settimane al danno di commercianti e imprenditori. «L’impegno investigativo è fortissimo ma quello che chiediamo è anche impegno da parte delle vittime a collaborare con le forze dell’ordine». «I vuoti di potere lasciati in questi anni all’interno delle compagini criminali – ha proseguito il procuratore – si cercherà di colmarli da parte di chi ha avuto più fortuna nei processi o di chi ha trovato spazio per inserirsi e prendere possesso di quello che è un territorio fortemente appetibile». «Questi – ha spiegato il capo della Squadra Mobile Nino De Santis – sono episodi spia, abbiamo bisogno che commercianti e imprenditori collaborino contro questa recrudescenza criminale. L’attenzione da parte nostra è altissima e non mancherà di produrre risultati in tempi brevi».

Alessia Truzzolillo
redazione@corrierecal.it

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