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«Limitare gli intrecci perversi tra politica e impresa»

LAMEZIA TERME «Mi ribello all’idea che non ci sia alternativa a questo partito della nazione. Mi ribello all’idea di partire, per esempio, da Lamezia Terme alleandomi con Gianni Speranza per poi ri…

Pubblicato il: 13/02/2016 – 20:26
«Limitare gli intrecci perversi tra politica e impresa»

LAMEZIA TERME «Mi ribello all’idea che non ci sia alternativa a questo partito della nazione. Mi ribello all’idea di partire, per esempio, da Lamezia Terme alleandomi con Gianni Speranza per poi ritrovarmi a Cosenza alleato con Gentile». È questo l’esempio plastico col quale il capogruppo alla Camera di Sinistra italiana, Arturo Scotto, descrive il «precipizio democratico» nel quale versa la sinistra italiana. Per l’incontro pubblico con la città – coordinato dal direttore del Corriere della Calabria Paolo Pollichieni – del gruppo Si/Sel, l’hotel Savant di Lamezia Terme accoglie Scotto e i suoi ospiti, l’ex sindaco di Lamezia, Gianni Speranza, il consigliere comunale Rosario Piccioni e il segretario cittadino di Sel Giandomenico Crapis. I temi sul tavolo sono tanti. Si parte da molto vicino, dagli attentati che in questi ultimi giorni hanno scosso la città, ma non solo. Ci sono gli atti intimidatori ai giornalisti calabresi, «categoria molto esposta», ha sottolineato Pollichieni rivolgendo il suo pensiero a professionisti come Pasqualino Rettura che proprio di recente ha subìto l’incendio della propria auto sotto la sua abitazione. Ci sono le minacce, spesso feroci, alle imprese calabresi. Su tutto questo governa una sinistra che, indubbiamente, deve fare delle scelte ma che non trova compattezza, si divide in mille sigle e determina lo smarrimento dell’elettorato.
Sul tema interviene l’ex sindaco Speranza, oggi di nuovo professore nelle scuole della sua città: «Non è possibile che con i problemi che sta affrontando la Calabria, la visita di un presidente della Repubblica venga utilizzata solo per inaugurare il Palazzo della Regione». Secondo Speranza quello che affossa la politica calabrese, e la sinistra in particolare, sono anche gli intrecci tra politica e mondo imprenditoriale. «Un gruppo di imprenditori spregiudicati – afferma Speranza – non può decidere gli assetti di una città. Ci hanno provato anche a Lamezia».
«La Sinistra rischia di morire per autolesionismo – ammette Scotto –, a me non interessa mettere insieme i cocci della sinistra che fu. Noi vogliamo essere il partito della Costituzione, che significa diritto al lavoro, allo studio, a un vita dignitosa». L’occasione per mettere in piedi questo progetto è “Cosmopolitica”, dal 19 al 21 febbraio a Roma per avviare il percorso di costruzione del nuovo partito della sinistra italiana.

COPPIE DI FATTO «Parliamo anche di contenuti – rintuzza Pollichieni –, il renzismo può essere molto ammiccante. Coppie di fatto e laicità dello Stato è un linguaggio che la sinistra finora non ha toccato. Possibile che sia tutto da buttare?».
«Noi voteremo il disegno di legge Cirinnà – dice Scotto –, le leggi più avanzate sono quelle che il Pd porta avanti con Sel, come la legge sull’anticorruzione. In caso contrario ci sono provvedimenti come il Jobs act o la Buona scuola, leggi fredde dell’alleanza col controdestra».
«Ma sulla scuola non andrebbe fatta un po’ di autocritica?», chiede il direttore del Corriere della Calabria. Oggi ci sono persone che sono entrate in ruolo, cosa che non avveniva da tempo e negli atenei (palestra storica del partito) la sinistra è diventata poco presente, al contrario di altre compagini. «La cosa che mi rimprovero di più – afferma Scotto – è di avere fatto troppo poca opposizione al decreto sulla Buona scuola».

LA SINISTRA DEL VATICANO Non è una novità che i messaggi più rivoluzionari degli ultimi anni provengano dalle parole di Papa Francesco. «Il pontefice ha il coraggio di dire quello che la sinistra non dice», ammette il capogruppo di Si, che non nasconde che nella battaglia che il gruppo sta conducendo «contro i giganti che hanno interesse a trivellare il territorio italiano» il partito agiterà proprio l’enciclica “Laudato si”». E per quanto riguarda la laicità dello Stato, secondo Scotto, è una conquista. «Penso alla piazza del Family day e, nonostante la rispetti, ritengo che sia una regressione. Io vorrei partecipare al Family day di coloro che vorrebbero costruire una famiglia ma oggi non possono permetterselo per mancanza di mezzi e di diritti».

UN’AGENDA PER IL MEZZOGIORNO Torniamo a Sud. «Manca un’agenda per il Mezzogiorno. Serve una politica industriale per il Mezzogiorno. I fondi europei sono spesso sostitutivi dei trasferimenti ordinari dello Stato. Vi sono venti punti in meno di trasferimenti». E poi «serve una riforma morale» contro i patti politici scellerati. L’alleanza con Renzi – che Arturo Scotto dice «do al 90% per perso» – sembra molto difficile se si pensa di associare una riforma sociale ad affermazioni come quella del premier: «Cuffaro non è nel mio partito ma non bisogna fare gli schizzinosi con i voti».
La strategia che sostiene Scotto porta le parole chiave scuola, università, innovazione, riconversione ecologica dell’economia e infrastrutture e trasporti.

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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