DOMODOSSOLA Maurizio Monteleone risultava essere «stato fatto picciotto» da una persona che non esiste, e per questo è stato rimesso in libertà, dopo essere rimasto in carcere per 21 giorni. È successo a Maurizio Monteleone, 51 anni, residente a Domodossola ma reggino di origini (è nato a Cinquefrondi). L’uomo era finito in carcere nell’ambito dell’operazione “Saggio compagno” avviata dalla Dda di Reggio Calabria, che aveva portato all’arresto di 36 persone. Per lui l’accusa era di associazione per delinquere di stampo mafioso. Rinchiuso prima nel carcere di Verbania, poi a Voghera (Pv), l’uomo è stato rimesso in libertà dopo che è stata annullata l’ordinanza del gip del Tribunale reggino.
«Abbiamo smontato pezzo per pezzo l’ordinanza di custodia cautelare», ha detto Marisa Zariani, l’avvocato di Domodossola che difende Monteleone. L’uomo era stato citato da un pentito. «Abbiamo presentato prove inconfutabili – dice l’avvocato Zariani – dimostrando che nei periodi contestati Monteleone non era neppure in Calabria e che chi lo aveva “reso picciotto” neppure esiste».
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