REGGIO CALABRIA L’esame abbinato delle proposte normative per la modifica della legge regionale 2003 numero 11 inerente le Disposizioni per la bonifica e la tutela del territorio rurale e l’ordinamento dei Consorzi di bonifica è stato argomento preminente dell’odierna seduta della quarta Commissione consiliare “Assetto ed utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente”, presieduta dal consigliere regionale Mimmo Bevacqua.
Due le proposte di legge all’attenzione dell’organismo consiliare: la prima (la 41/10) d’iniziativa popolare e la seconda (45/10) presentata dai consigli comunali di San Pietro in Amantea, Longobardi, Serra, Aiello, Falconara Albanese, Fiumefreddo Bruzio e Lago.
Sul tema – oltre ai primi tre proponenti la proposta normativa 41/10 – sono stati ascoltati i rappresentanti di categoria. I soggetti auditi hanno sottolineato «la necessità di modificare la legge 11 del 2003 – perché la stessa impone il contributo consortile indipendentemente dal beneficio offerto – e hanno richiesto di ricondurre il pagamento del tributo all’effettivo beneficio derivante da opere o da attività di bonifica».
Altra istanza espressa «oltre alla correzione dei criteri impositivi, anche la revisione dei piani di classifica. Il nostro auspicio — hanno concluso i rappresentanti di categoria – è che il consiglio regionale si pronunci sulle modifiche proposte, inserendo eventuali ulteriori emendamenti e che venga avviata una riforma organica del sistema consortile calabrese attraverso un modello gestionale efficiente».
A margine di un approfondito e articolato confronto – al quale hanno preso parte i consiglieri Domenico Tallini, Giovanni Nucera, Giovanni Arruzzolo, Giuseppe Giudiceandrea e Vincenzo Pasqua – il presidente Bevacqua, rispondendo alle osservazioni emerse ha puntualizzato che «il compito della commissione in merito alla fase precedente è stato quello di concludere e prendere atto di un iter legislativo già perfezionato da parte della precedente giunta con l’approvazione delle linee guida e di parte dei piani di classifica completati anche dal nuovo esecutivo. Attraverso le audizioni, abbiamo acquisito tutti gli elementi e i suggerimenti utili per approfondire meglio la tematica con gli uffici competenti al fine di arrivare a una proposta sostenibile dal punto di vista normativo e finanziario. Se non dovessimo agire in questo modo, non svolgeremmo al meglio il nostro ruolo di legislatori responsabili».
L’organismo ha quindi proceduto all’audizione (richiesta dal consigliere regionale Vincenzo Pasqua), di Francesca Pedullà (dirigente tecnico dell’Arpacal) e dell’architetto Vincenzo Sorrenti in merito alle azioni poste in essere dall’ente relativamente alla balneabilità del mare anche in vista della prossima stagione estiva. A margine del dibattito, il presidente Bevacqua ha rimarcato «l’importanza di valorizzare e sfruttare al meglio le capacità e professionalità presenti in Arpacal ed è per questo che, accogliendo le richieste dei colleghi – ha proseguito – ci confronteremo anche con l’assessore regionale al ramo per avere a disposizione una mappatura precisa del territorio e per assicurare perfette condizioni di balneabilità del mare in una regione dalla straordinaria ma ancora inespressa vocazione turistica».
Nel prosieguo, sulla proposta di legge 44/10 “Potenziamento dei servizi di emergenza nelle aree montane”, d’iniziativa del consigliere Giuseppe Giudiceandea, è stato audito Luca Franzese (presidente regionale del Soccorso alpino e speleologico della Calabria), il quale ha sottolineato «l’impegno dei volontari e l’importanza di avere un soccorso specializzato per le aree montane e impervie».
In merito, il presidente Mimmo Bevacqua ha comunicato che «consumati i passaggi tecnici; esaminati e approvati eventuali emendamenti, si procederà in tempi celeri all’approvazione del testo di legge».
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