BRUXELLES Simet, la società calabrese di noleggio bus, non può ricevere contributi pubblici per 22 milioni di euro, perché sarebbero aiuti di Stato «illegittimi». Lo ha stabilito il Tribunale Ue con un pronunciamento emesso oggi. La decisione si riferisce alla causa sollevata dalla stessa Simet all’organismo di Lussemburgo nel 2013 e relativa a richieste per servizi erogati tra il 1987 e il 2003. Simet aveva infatti chiesto allo Stato italiano il versamento delle somme per i servizi di trasporto di linea di autobus interregionale (in particolare da e per la Calabria) forniti nel periodo indicato, con lo Stato che aveva risposto negativamente. Di fronte al rifiuto Simet si e’ prima rivolta al Tar e poi al Consiglio di Stato. Proprio il Consiglio di Stato nel 2010 aveva condannato le autorità italiane a versare retroattivamente una somma di denaro, lasciando ad una commissione di esperti il compito di calcolare l’ammontare degli aiuti, poi stimata in 22 milioni di euro nel 2012. Su questo la Commissione europea ha aperto una procedura d’infrazione nello stesso anno, contestando la natura degli aiuti. Il Tribunale conferma oggi che Simet non ha diritto agli aiuti perché la stessa società «non aveva mai avuto un vero e proprio obbligo di trasporto unilateralmente imposto dallo Stato, poiché la legislazione italiana le permetteva di rimettere in discussione annualmente le concessioni, nel caso in cui l’effettuazione del servizio pubblico non fosse risultata economicamente conveniente». Inoltre, rileva il Tribunale Ue, gli stessi provvedimenti del Consiglio di Stato «hanno inequivocabilmente qualificato il presunto credito della societa’ in termini di compensazione e non in termini di risarcimento».
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