«Il caso Calabria diventi una questione nazionale»
Il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, dopo aver appreso delle minacce che ha ricevuto – si legge in un comunicato dell’ufficio stampa della giunta – ha immediatamente telefonato al si…

Il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, dopo aver appreso delle minacce che ha ricevuto – si legge in un comunicato dell’ufficio stampa della giunta – ha immediatamente telefonato al sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, per esprimergli vicinanza, pieno sostegno ed incoraggiamento ad andare avanti.
Tante sono le reazioni e le dichiarazioni di solidarietà che stanno giungendo dal mondo istituzionale calabrese.
«Ho sentito telefonicamente, come faccio ogni giorno, Giuseppe Falcomatà – ha detto il presidente dell’assemblea legislativa regionale Nicola Irto -. È il sindaco di Reggio Calabria ed è un mio amico. Gli ho espresso la mia vicinanza e la solidarietà del consiglio, che rappresento, dopo aver letto delle lettere minatorie che ha ricevuto. Queste vili intimidazioni non fermeranno l’impegno per cambiare la città e la Regione».
«La Calabria da un pò di tempo attraversa una delle fasi più difficili della sua storia democratica – ha affermato il presidente della commissione contro la ‘ndrangheta del consiglio regionale Arturo Bova -. Una fase che, se non affrontata con rimedi energici e tempestivi, rischia di ampliare la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni e di acuire il disagio, la rabbia e l’insicurezza in tutti coloro che esercitato funzioni pubbliche o affermano, in ogni settore della società a partire dall’imprenditoria e dall’informazione, le ragioni della legalità e del rispetto delle regole contro ogni forma di sopruso, arroganza e intimidazione criminale». «Solidarietà a Falcomatà (che io considero il vero simbolo dell’antimafia istituzionale di questa parte del Paese) – aggiunge Bova – senz’altro. Ma è chiaro che, soprattutto dinanzi a questi ennesimi, gravi, atti scellerati la solidarietà di per sé non è più sufficiente. Dopo l’arrivo in Calabria del ministro degli Interni Alfano e della Commissione parlamentare antimafia, è assolutamente necessario che la questione dell’ordine pubblico e dell’invasività della criminalità organizzata in una regione già di per sé fragile, deve diventare una questione nazionale. Un argomento, insomma, che deve stare nell’agenda del governo e delle autorità istituzionali nazionali, affinché con urgenza arrivino le risposte forti che due milioni di cittadini italiani si attendono ed esigono. Nei prossimi giorni – conclude Bova – valuteremo meglio il da farsi, investendo della questione l’intero consiglio regionale perché il coinvolgimento delle forze politiche e di tutte le istanze rappresentative del territorio è di fondamentale importanza per affrontare e vincere una sfida così decisiva per la stessa qualità della vita in questa nostra regione. È in discussione, come si evince dai tanti episodi intimidatori e dall’escalation della criminalità, non soltanto, all’interno della più generale questione meridionale, il ‘caso’ Calabria come sintomo di una malessere economico e sociale, ma è in discussione in questa parte dell’Italia la tenuta della stessa democrazia».
«Le minacce a Giuseppe Falcomatà non fermeranno la sua azione di cambiamento – ha dichiarato il capogruppo del Partido democratico in consiglio regionale Sebastiano Romeo -. Il sindaco di Reggio Calabria sapeva da tempo di essere destinatario di attenzioni mafiose e violente ed ha preferito continuare il lavoro certosino e costante, nell’esclusivo interesse dei reggini. Il suo stile e la sua discrezione facciano riflettere. Sono convinto che le forze dell’ordine e la magistratura faranno chiarezza. In questi mesi la città, colpita da una nuova ondata di recrudescenza mafiosa, ha trovato in Giuseppe un riferimento credibile ed autorevole. Il Partito democratico e l’intera citta’ sono al suo fianco nel difficile, quanto irreversibile, percorso di liberazione dalla ‘ndrangheta.»
«A Falcomatà – dichiara il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno – la mia vicinanza, sono sicuro che non mollerà».