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"Progetto Calabrie" ritorna. E può investire 200mila euro

LAMEZIA TERME La storia di “Progetto Calabrie” – la lista di intellettuali e società civile nata per sostenere l’esperienza della giunta Loiero – è quella di un’idea ancora lontana dall’essere realiz…

Pubblicato il: 13/04/2016 – 13:36
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"Progetto Calabrie" ritorna. E può investire 200mila euro

LAMEZIA TERME La storia di “Progetto Calabrie” – la lista di intellettuali e società civile nata per sostenere l’esperienza della giunta Loiero – è quella di un’idea ancora lontana dall’essere realizzata. Ed è, adesso, anche quella di un rimborso elettorale sparito – perché se ne erano appropriati l’Italia dei Valori e il Partito dei Comunisti italiani – e riapparso perché così ha deciso un tribunale, almeno in primo grado. Ora è arrivato il momento di decidere cosa fare con quei soldi. Che non sono pochi: 200mila euro. Il primo passo è la convocazione, per venerdì 15 aprile alle 17,30 a Lamezia, dell’attivo regionale dell’associazione che nel 2005 diede vita all’omonima lista per le elezioni regionali. I membri del direttivo di “Progetto Calabrie” – Giuseppe Pierino (presidente) Piero Bevilacqua, Massimo Covello, Sergio Laganà, Gianni Latorre, Tonino Perna, Mimmo Rizzuti, Luigi Villani (soci fondatori-esponenti) – sottolineano, nella loro nota, che la Calabria, negli 11 anni trascorsi dall’inizio dell’esperienza politica, «è sprofondata, nel quadro dei mutati scenari nazionali e internazionali, in una crisi totale dalla quale si può tentare di farla uscire solo rimotivando e sostenendo le non poche energie associative e individuali che non si sono arrese, che provano, come possono, a leggere la realtà con più credibili categorie e a non cedere al degrado politico, economico, sociale e morale dominante. Tante risorse positive che sono frammentate, sparse, spesso isolate, non in condizione di formare una massa critica in grado di incidere quanto dovrebbe e potrebbe sulle sorti della Regione».
È per mettere assieme e «rafforzare questo consistente patrimonio di energie umane, spesso tra loro incomunicabili», che “Progetto Calabrie” vorrebbe utilizzare «le risorse che ci sono state indebitamente e vergognosamente sottratte e che ora una chiara sentenza ci restituisce. A tal fine, due sono le strade che si possono percorre: lo scioglimento dell’Associazione e la conseguente donazione delle somme eventualmente assegnate a “Progetto Calabrie” ad altra associazione impegnata in attività sociali in Calabria riorganizzazione oppure il rilancio di Progetto Calabrie, in forme nuove e con nuovi dirigenti, aggiornandone analisi, contenuti e forme organizzative, magari, in funzione di punto d’incontro tra le tante singole iniziative sociali, culturali, assistenziali, di lotta per il lavoro, i diritti, la dignità, l’accoglienza ai migranti e per la difesa e l’affermazione della legalità e dell’ambiente, presenti in tutto il territorio regionale».

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