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«Per Caserta nessuna falsa attestazione»

Gli avvocati Crescenzio Santuari e Francesco Iacopino, difensori del dottor Vincenzo Caserta, già dirigente generale del dipartimento Lavoro, Politiche della Famiglia, Formazione Professionale, Coope…

Pubblicato il: 22/04/2016 – 8:02
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«Per Caserta nessuna falsa attestazione»

Gli avvocati Crescenzio Santuari e Francesco Iacopino, difensori del dottor Vincenzo Caserta, già dirigente generale del dipartimento Lavoro, Politiche della Famiglia, Formazione Professionale, Cooperazione e Volontariato della Regione Calabria, ci scrivono:

«In merito all’articolo dal titolo “Regione, incarico sospetto per Caserta”.
Nel corpo dell’articolo su indicato – apparso con sorprendente tempismo (visto che in Regione attualmente sono in corsa le nuove nomine dirigenziali) – si afferma che il dott. Caserta, nel 2014, per conseguire la nomina a dirigente del settore “Politiche sociali, Politiche della famiglia, Servizio civile, Volontariato, Terzo settore”, «avrebbe attestato falsamente di essere in possesso di requisiti che, secondo la Procura, non possedeva e di avere svolto attività dirigenziali per un tempo inferiore a quello dichiarato, il tutto con il contributo di due dirigenti che, per recargli favore avrebbero, attestato il falso».
Si legge ancora nell’articolo che «l’indagato avrebbe «attestato falsamente» nella dichiarazione resa al dipartimento “Organizzazione e personale” «di essere in possesso dei richiesti requisiti di partecipazione e segnatamente di “aver svolto attività in organismi ed enti pubblici o privati […] con esperienza acquisita per almeno un quinquennio in funzioni dirigenziali».
In merito alle affermazioni su citate, la pendenza del procedimento giudiziario rende inopportuno “spostare” sul piano mediatico “temi” e allegazioni difensive che, per il loro contenuto tecnico e per il rispetto che si deve a chi è chiamato ad assumere determinazioni sulla vicenda, debbono trovare collocazione “naturale” nelle sedi preposte.
Nondimeno, ragioni di tutela dell’immagine del nostro rappresentato ci impongono – seppur brevemente – di precisare che:
a) il dott. Caserta era (nel 2014) ed è tuttora ampiamente in possesso dei requisiti “temporali” previsti dalla normativa di settore per ricoprire incarichi dirigenziali;
b) il dott. Caserta mai ha brigato per ottenere false attestazioni; al riguardo, basti considerare che – per come accertato dagli stessi investigatori – il nostro assistito, all’atto della presentazione della domanda, aveva maturato ben più di un quinquennio in funzioni dirigenziali (almeno 5 anni 2 mesi e 15 giorni di pregressa esperienza), con conseguente evidenza dell’inutilità dell’ipotizzato falso (sul quale, nel merito, si è creato un equivoco semantico che è compito della difesa chiarire nel rispetto delle scansioni procedurali previste dal codice di rito)».

Gentili avvocati, accogliamo questo approfondimento della vicenda che fornite attraverso le precisazioni sopra riportate. Vogliamo, però, chiarire che le «affermazioni» riferite all’articolo, e riportate tra virgolette, sono tratte dall’avviso di conclusione delle indagini e, dunque, vanno attribuite alla Procura della Repubblica di Catanzaro. (ale. tru.)

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