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Auto a Gioia Tauro, la Cgil: «Renzi convochi un tavolo»

CATANZARO «La decisione di Lcv di non investire più a Gioia Tauro è gravissima. Non può essere accettato che una società che, da oltre un anno, ha contatti, incontri e discussioni con il governo it…

Pubblicato il: 23/04/2016 – 9:33
Auto a Gioia Tauro, la Cgil: «Renzi convochi un tavolo»

CATANZARO «La decisione di Lcv di non investire più a Gioia Tauro è gravissima. Non può essere accettato che una società che, da oltre un anno, ha contatti, incontri e discussioni con il governo italiano e i suoi tecnici, decida improvvisamente di rinunziare all’investimento in Calabria, stravolgendo quindi il progetto industriale originario». È quanto si afferma in una nota congiunta delle segreterie generali della Cgil regionale e della Piana di Gioia Tauro che chiedono «un tavolo alla Presidenza del Consiglio presieduto dal premier Renzi per affrontare e risolvere questa gravissima situazione, altrimenti ci mobiliteremo». 
«Non può essere credibile – prosegue la nota della Cgil – che la decisione sia stata assunta dalla sola società Lcv visto che Invitalia è da tempo a conoscenza dei dettagli del piano industriale, anche perché tra contributi agevolati e a fondo perduto mette un investimento di 63 milioni complessivi. Dunque, Lcv Capital Management ritratta gli impegni presi con il governo, stravolgendo una parte consistente del piano industriale e facendo perdere alla Regione circa 2 milioni di euro impiegati per la formazione del personale che potevano essere utilizzati in altro e più utile modo». 
«Noi non vogliamo, però, mettere in discussione l’investimento a Modugno – riporta ancora la nota della Cgil – anzi esprimiamo l’esigenza di garantire i lavoratori pugliesi. Ma abbiamo la consapevolezza di una responsabilità colpevole del governo nazionale che si è limitato a prendere atto dello stravolgimento del piano industriale dopo che a luglio 2015 col ministero si erano presi accordi scritti e concreti. Il sottosegretario Bellanova si è dimostrata debole e senza proposte di recupero del progetto. Ma questa vicenda dimostra il totale disinteresse e disprezzo verso la Calabria da parte del governo nazionale. Il presidente del Consiglio Renzi promette sempre e non mantiene mai, annuncia e non rende reali e concrete le prospettive di rilancio dell’area industriale di Gioia Tauro. E questa decisione può anche rappresentare un ulteriore colpo allo sviluppo del Porto di Gioia verso cui il governo nazionale ha dimostrato disinteresse».

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