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FATA MORGANA | I politici in processione da Romeo

REGGIO CALABRIA Uomo di Gladio, massone potente, punto di riferimento dei servizi, Paolo Romeo, dai racconti dei pentiti che dagli anni Novanta collaborano con la Dda di Reggio Calabria, emerg…

Pubblicato il: 10/05/2016 – 17:13
FATA MORGANA | I politici in processione da Romeo

REGGIO CALABRIA Uomo di Gladio, massone potente, punto di riferimento dei servizi, Paolo Romeo, dai racconti dei pentiti che dagli anni Novanta collaborano con la Dda di Reggio Calabria, emerge in modo prepotente come la grande eminenza grigia della politica reggina. Le sue ambizioni sono tramontate quando da deputato gli hanno stretto le manette ai polsi per associazione mafiosa, ma sono mai cessate. Le ha trasformate, convertendosi nel grande tessitore delle trame che non traspaiono dagli annunci ufficiali e dai tagli di nastro. Ma sono quelle che in realtà li determinano e li ispirano. Un vizietto che Romeo ha coltivato – rivelano le carte – fin  dai primissimi anni 2000. 

LE MANI SUGLI ENTI LOCALI È il dicembre 2002 quando gli investigatori lo ascoltano chiacchierare con il sottosegretario alla Giustizia, Giuseppe Valentino. Un interlocutore abituale. A lui Romeo affida il compito di rendere concreto – finanziandolo con fondi governativi – un progetto per il quale ha già fatto preparare atti e progetti, ma anche la nomina del viceprefetto Rizzo a commissario straordinario del Decreto Reggio, poi riassegnato anche per suo volere nelle mani dell’allora neoeletto sindaco, Giuseppe Scopelliti. Pur non stimandolo – scoprono gli investigatori, ascoltando le sue conversazioni –  è lui il candidato per il quale Romeo si spende alle amministrative, gestite anche attraverso la creazione di civiche ad hoc come la “lista Sgarbi” e boicottando la campagna elettorale del candidato del centrosinistra, Demetrio Naccari Carlizzi, genero del sindaco Italo Falcomatà. Il sindaco della primavera di Reggio è una vera e propria bestia nera per l’avvocato, che fa di tutto anche per evitare che gli sia intitolata la via marina. 

IL REGISTA Anche sulla Regione, fin dai primi anni 2000, allunga le mani, suggerendo ad Alberto Sarra addirittura quale assessorato scegliere. E lui sarà uno degli uomini che Romeo premerà per collocare nelle istituzioni, come – dicono gli investigatori sulla base delle conversazioni intercettate – gli ex assessori Francesco Germanò e Amedeo Canale e l’ex assessore provinciale Antonio Franco, ma anche Aurelio Chizzoniti, «persona di sua fiducia, indicato espressamente dal Romeo per ricoprire il delicato incarico di presidente del consiglio comunale in quanto definito “sua creatura” al pari di Colella». Un’ingerenza identica in Comune , Provincia e Regione – spiegano gli investigatori – che non si limita alla formazione dei governi locali, ma ha visto Romeo farsi addirittura promotore di piani di sviluppo e proporsi  quale mediatore di crisi interne. È in quella sede – emerge da quelle vecchie carte – che emergono i contatti con l’allora assessore regionale Umberto Pirilli, l’ex presidente della Provincia Pietro Fuda, gli assessori comunali dell’epoca  Manlio Flesca, Michele Raso, Franco Germanò, l’ex consigliere Comunale Alfredo Roscitano e Franco Zoccali, ai tempi capo di gabinetto del sindaco.

OGGI COME IERI Passano gli anni, cambiano le maggioranze, ma il potere di Romeo rimane inalterato. «Ma è disarmante – scrivono i magistrati nel fermo – constatare come Paolo Romeo mantenga – imperterrito ed immarcescibile – il suo ruolo baricentrico nel governo “reale” delle dinamiche cittadine». Nascosto dietro il paravento di «improbabili associazioni ovvero dietro incarichi di consulenza che celavano vere e proprie cessioni di sovranità da parte di chi gli conferiva il mandato» . Il suo circolo Poseidonia, per i magistrati non era altro che «un mero simulacro formale, funzionale ad occultare il gruppo di persone e di potere che, guidate dal Romeo, esercitano la loro influenza decisoria sulle determinazioni delle pubbliche amministrazioni, di altri poteri dello Stato e sulle locali dinamiche imprenditoriali». Formalmente, lì non ricopre nessun incarico. Eppure è lui il protagonista tanto del circolo in sé, come delle iniziative, come l’annuale “Festa del mare”, generosamente finanziata da tutti gli enti locali, «senza che alcuno dei suoi interlocutori istituzionali si prenda la briga di svelarne l’arcano. Anzi, le indagini dimostrano come il Romeo sia accettato interlocutore dei principali protagonisti della vita cittadina». Per questo – spiegano i magistrati «è evidente, allora, come la comunità civile finisca con il percepire, immediatamente, il ruolo di potere sostanziale che il Romeo continua a svolgere, senza che le condanne e la carcerazione subitene abbiano affatto scalfito il prestigio. E’ disarmante constatare, infatti, come all’indagato sia stato sufficiente celarsi dietro il feticcio di una banale associazione, per perpetuare il suo baricentrismo sociale, a partire dai rapporti con le Istituzioni».

CAPITALE SOCIO-RELAZIONALE È questo lo scheletro su cui Romeo ha costruito il suo impero fondato su un «qualificato reticolo di relazioni personali costituisce il patrimonio relazionale del Romeo, grazie al quale egli interferisce nelle dinamiche cittadine e provinciali, esercitando l’arte della persuasione ricattatoria». Così Romeo ha continuato a dettare legge. E senza bisogno di minacciare o intimidire. Perché il suo carisma criminale –  afferma la Procura – è cristallizzato nella sentenza per concorso esterno passata in giudicato, ma si rinnova e cresce grazie alla straordinaria capacità di spostare enormi pacchetti di voti. «Insomma – concludono i magistrati –  il Romeo è, agli occhi dei suoi interlocutori, uno dei maggiori rappresentanti del sistema di potere criminale che governa, di fatto, le dinamiche cittadine; sicchè, egli deve fare ben poco rimarcare questo potere assoggettante che gli è riconosciuto alla stregua di immanente pregiudizio relazionale». È questa la chiave della straordinaria capacità d’influenza del Romeo, tanto sulle dinamiche politico-amministrative locali, come su talune vicende economiche di massimo rilievo per la locale asfittica economia locale. Ma non è neutra. Perché i  permanenti rapporti di Romeo con il mondo politico-istituzionale locale sono funzionali agli« interessi strategici del sistema di potere inquinato dalla ndrangheta da lui governato ovvero in funzione degli interessi specifici dei soggetti “fidelizzati” al suddetto sistema».

LA RUBRICA DI ROMEO Dal Senato alla Provincia, dalla magistratura alla macchina comunale, sono ampi e variegati per ruolo e funzione gli uomini di cui Paolo Romeo può disporre. Anche a Palazzo Madama Romeo aveva i suoi uomini, da mobilitare alla bisogna. Al senatore Giovanni Emanuele Bilardi (Gal) ha chiesto di sollecitare personalmente alla Corte dei Conti la ratifica della nomina di Pietro Emilio a segretario generale del comune di Reggio Calabria, mentre il politico, sempre su sollecitazione di Romeo,  si è a sua volta servito del senatore Giuseppe Esposito, per chiedere l’audizione in commissione parlamentare di Pietropaolo – membro dell’associazione Cittadinanza Attiva – in relazione alla città metropolitana ed all’area metropolitana dello Stretto, tema su cui ha presentato anche  emendamenti direttamente ispirati dall’avvocato reggino condannato per mafia.  Per lo stesso motivo, l’avvocato Romeo ha scomodato anche il senatore di Gal Antonio Caridi. E non sono gli unici. Su proposta di Romeo, il senatore Domenico Scilipoti (Fi) ha infatti presentato ulteriori emendamenti al disegno di legge n. 1212 sulle città metropolitane assegnato alla commissione Affari costituzionali e un’interrogazione parlamentare – predisposta, redatta ed inviatagli dal Romeo – sempre in commissione, sulle problematiche del mercato agro-alimentare cittadino.

GLI AMICI IN REGIONE Anche in Regione non mancano estimatori dell’avvocato. L’ex presidente della commissione speciale di Vigilanza, Aurelio Chizzoniti, lo invita a presenziare all’audizione in seconda commissione per lo studio di un progetto sull’Agro-al
imentare della Provincia reggina, da far rientrare nel Por delle attività produttive e agricoltura. Un progetto sponsorizzato dallo stesso Romeo, che ne discute regolarmente con Giuseppe Zimbalatti, direttore del dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, per il triennio 2015/2018, già dirigente generale del dipartimento Agricoltura della Regione Calabria, che si relaziona con l’avvocato nel contesto del progetto sull’Agro-alimentare, nonché per fare inserire in qualche Por il progetto dell’arancia Belladonna della Vallata del Gallico. Per l’agroalimentare, Romeo ha chiesto sostegno all’ex consigliere Candeloro Imbalzano  e all’ex assessore Michele Trematerra. All’ex consigliere Giuseppe Giordano, l’avvocato ha invece sollecitato un emendamento da presentare insieme ad Imbalzano, a sostegno della “sua” legge, che anche Demetrio Naccari Carlizzi, Giovanni Nucera e Pasquale Tripodi sono stati chiamati a sottoscrivere. Ma all’ex segretario questore  Giovanni Nucera, Romeo  ha presentato varie richieste. Lo ha sollecitato a sponsorizzare l’arancia Belladonna, prodotta dagli agricoltori della Vallata del Gallico tramite l’assessore Giuseppe Zimbalatti, a premere su Lopez per ottenere il mandato di pagamento per i biglietti Unimed, nell’ambito delle attività organizzate in occasione della “Festa del mare” e  a far pressione su Imbalzano per l’audizione dei mercatali. Nonostante sia stato chiamato in giunta a legislatura avanzata, anche la lista presentata sul tavolo di Demetrio Arena non è corta. A lui, Romeo ha chiesto di redigere insieme a Fedele, Imbalzano e Nucera un protocollo d’intesa sulla task force e sulla filiera del progetto Agro-alimentare, da far rientrare nel Por delle attività produttive e agricoltura, di intercedere con il dirigente Iracà, mentre al collaboratore del sindaco di Reggio sciolto per mafia, ha chiesto di adoperarsi, tramite l’assessore Arena, per avere un incontro con l’assessore competente sulle tematiche dei mercatali). Dal suo amico e sodale Giovanni Pontari, funzionario della Regione Calabria, segretario regionale Ugl Autonomie della Calabria, Romeo ottiene informazioni sul neo-assessore comunale Angela Marcianò, contatti e appuntamenti con Luigi Fedele, Mario Caligiuri, Giuseppe Zimbalatti, Michele Trematerra, Demetrio Arena ed i collaboratori di quest’ultimo, Roberto Capria e Carmelo Battaglia). Informazioni interessate e addomesticate filtrano  invece, su indicazione di Romeo, tramite Pasquale Tripodi, ex consigliere Regione Calabria e segretario regionale della formazione politica Centro Democratico. In tanti invece vengono consultati per la Festa del Mare, come l’ex assessore regionale ai Trasporti, che accetta di sostenerne le iniziative, il collega Mario Caligiuri, che parteciperà a uno dei forum, e Nicola Lopez , ex segretario generale del Consiglio Regionale, oggi deceduto, che su sollecitazione del Romeo, è intervenuto presso il presidente del consiglio regionaleFranco  Talarico, affinchè fossero elargiti i finanziamenti per l’iniziativa. 

LONGA MANUS IN PROVINCIA E’ soprattutto sulla Provincia che Paolo Romeo può contare per realizzare i propri progetti ed in particolare – sottolineano gli investigatori – sul suo presidente Giuseppe Raffa, che su sollecitazione dell’avvocato è intervenuto a sostegno dei seminari della Festa del Mare, delle iniziative relative alla mobilità nello Stretto di Messina, delle problematiche connesse alle questioni dei mercatali. Ma Raffa, per conto di Romeo, si è anche fatto promotore di delibere per finanziare lo svolgimento della Festa del Mare,  per il sostegno al progetto di studio sull’agro-alimentare e per stanziare un contributo per un convegno in merito, ma ha anche elargito una lettera d’incarico a favore di Bisignano, sodale del Romeo, nell’ambito delle vicende legate all’Area Metropolitana dello Stretto. A nome di Raffa, la sua segretaria Valeria Maria Laganà, ha chiesto alla dirigente Attanasio, di inserire i costi della stampa del libro del dott.Tuccio tra gli impegni di spesa dell’Ente. Il libro dell’ex magistrato è stato interamente finanziato dalla Provincia, «a un costo clamorosamente più alto di quello stimato dallo stesso autore, con benefici per l’editore selezionato e spreco di risorse pubbliche». Al pari di quella con il presidente Raffa, era stretta la relazione di Romeo con il consigliere provinciale Demetrio Cara, militare della Guardia di Finanza, che non ha avuto problema alcuno a sostenere le iniziative dell’avvocato a sostegno delle iniziative della città metropolitana e Stretti d’Europa, sottoscrivendo missive ed atti ufficiali predisposti dal Romeo, regolarmente messo al corrente delle dinamiche consiliari sul tema. Alla porta dell’assessore Gaetano Rao, l’avvocato ha invece  bussato per chiedere sostegno per un progetto sull’agroalimentare, ideato dal prof. Malaspina, con la creazione, a tale scopo, di una task force, mentre l’assessore alla Cultura e alla legalità Edoardo Lamberti Castronuovo è stato presente in diverse manifestazioni organizzate dal Romeo, ha garantito il patrocinio dell’ente provinciale per la Festa del Mare e si è reso disponibile ad un incontro privato, necessario a Romeo per perorare gli interessi di un suo amico che aveva un problema ricadente «sotto la sua cura amministrativa». Giovanni Verduci, vicepresidente e assessore al Bilancio, è stato sollecitato ad occuparsi di una vicenda di interesse del capo cancelliere della Corte d’appello, Inuso, sodale di Romeo, come a intercedere presso il dirigente provinciale Mezzatesta, in modo che si occupasse delle denunce sull’erosione costiera di  alcune persone di Lazzaro.  L’assessore Domenico Giannetta è stato invece  invitato da Romeo ad un convegnoa sostegno del tavolo tecnico sulla filiera dell’Agroalimentare, mirato all’approvazione di un documento che sarebbe stato poi tradotto ed elaborato dal tavolo istituzionale-politico in un protocollo d’intesa con la costituzione di una governance per la gestione delle successive fasi. Il programma di tale convegno è stato invece messo a punto dal dirigente Luigi Rubino, chiamato anche ad intercedere presso l’europarlamentare Mario Pirillo per presenziare ad un incontro con gli operatori mercatali e sposarne la causa. Alla dirigente Anna Borrata invece, Romeo, spalleggiato da Raffa e Lamberti ha chiesto di inserire  a bilancio dell’ente di un capitolo relativo alla Festa del Mare,ricevendo in proposito sollecitazione anche da Lamberti Castronuovoe Raffa. Su sollecitazione dell’ex magistrato Giuseppe Tuccio, che i pm considerano sodale di Romeo perché componente della stessa loggia segreta, l’assessore provinciale Giuseppe Pirrota ha convinto il presidente Raffa a presenziare  al congresso di Bologna sulle città metropolitane. 

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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