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L'ennesima figuraccia del governatore

È oggettivamente molto grave quello che sta accadendo ai vertici degli uffici regionali e questa volta sarebbe oltremodo sciocco se il governato(re) Mario Oliverio pensasse di cavarsela con i soliti…

Pubblicato il: 30/05/2016 – 14:56
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L'ennesima figuraccia del governatore

È oggettivamente molto grave quello che sta accadendo ai vertici degli uffici regionali e questa volta sarebbe oltremodo sciocco se il governato(re) Mario Oliverio pensasse di cavarsela con i soliti annunci di indagini interne e commissariamenti di varia foggia e misura. Oliverio passa dal governare male al non governare affatto. Ormai lui e la sua giunta apprendono dai media quel che succede a casa loro. I capi dei dipartimenti non sono solo autoreferenziali ma assumono quotidianamente iniziative e firmano decreti le cui conseguenze, economiche, sociali, amministrative, politiche e, in qualche caso, anche penali sono incalcolabili.
Il caso dell’avvocatura regionale che impugna, a modo suo, l’opposizione al decreto di riordino della rete sanitaria è solo l’esempio ultimo e forse neanche il più eclatante. È un gioco delle parti? Oppure effettivamente il governato(re) non sapeva che quel decreto, contro il quale ha sparato a palle incatenate chiedendo la testa del commissario Scura per averlo adottato, nei fatti viene blindato dal suo dipartimento della presidenza fino a costituirsi contro i comuni che lo hanno impugnato? Non sapremmo proprio scegliere quale delle due ipotesi è la più grave ma certamente non sarà possibile archiviare anche questa magagna come si è fatto con le altre: 20 milioni persi in agricoltura per un difetto di comunicazione tra uffici; inaugurazione della Cittadella con annesso sabotaggio del cerimoniale; gare per l’assegnazione di piani di comunicazione spacchettati per aggirare le procedure; rotazione e nuove norme per i vertici degli uffici ferme al palo per il costante e indisturbato sabotaggio interno; commissari trasformati i direttori generali in violazione delle norme nazionali; leggi dello Stato corrette con una deliberazione di giunta; riforma dello statuto della Film Commission finalizzata a consentire il conflitto d’interesse invece di blindarne l’efficacia; modifica dei requisiti scientifici per la direzione dell’Arpacal in spregio alla legge quadro nazionale; libero accesso ad uffici, atti di programmazione, documenti riservati da parte di personale assolutamente estraneo alla pubblica amministrazione.
E che dire di quel pasticciaccio brutto con la pubblicità istituzionale sul rotocalco di Ryanair? A proposito, a quasi due mesi dalla roboante istituzione di una commissione interna che accertasse quanto accaduto, a quali conclusioni si è giunti? Non sarebbe male se l’ufficio stampa ci informasse in proposito. 
Intanto ci ritroviamo con questa ultima perla della presidenza, vero dottore Apicella. Ultima? Magari… vedrete che si tratterà solo della più recente. L’ultima, con questi chiari di luna, deve ancora arrivare.

direttore@corrierecal.it

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