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COMUNALI 2016 | Morrone: «La sfiducia a Occhiuto? Sbagliata nei tempi»

COSENZA A bocce ferme, con i risultati ormai acquisiti, Ennio Morrone, uno dei grandi registi della sfiducia a Mario Occhiuto, prova a ragionare: «Forse quell’operazione è stata un errore e i …

Pubblicato il: 06/06/2016 – 15:19
COMUNALI 2016 | Morrone: «La sfiducia a Occhiuto? Sbagliata nei tempi»

COSENZA A bocce ferme, con i risultati ormai acquisiti, Ennio Morrone, uno dei grandi registi della sfiducia a Mario Occhiuto, prova a ragionare: «Forse quell’operazione è stata un errore e i cosentini l’hanno percepita come un atto di aggressione. Mi spiego: la spina a quella maggioranza doveva essere staccata prima. Magari a novembre dello scorso anno, in occasione del voto sul bilancio». Invece quella manovra finanziaria passò con un solo voto di scarto e la sfiducia al sindaco-architetto arrivò tre mesi dopo. Morrone, che nel frattempo ha ufficializzato il suo passaggio nel partito di Verdini, ammette che le elezioni di ieri «segnano una battuta d’arresto importante». Per lui e, soprattutto, per il figlio Luca, l’ex presidente del consiglio comunale la cui firma è stata decisiva per la defenestrazione di Occhiuto. «È andata male – ribatte Morrone senior – ma non malissimo. Pensi che le preferenze raccolte da mio figlio rappresentano la metà di quelle raccolte dalla lista “Prima Cosenza”». Cinque anni fa i Morrone navigavano stabilmente nel centrodestra e festeggiavano assieme a Occhiuto lo sbarco del centrodestra a Palazzo dei Bruzi.
Oggi, col ritorno nel centrosinistra, sono costretti a incassare una sonora sconfitta. «Se fossimo rimasti da quella parte – teorizza il consigliere regionale – avremmo raccolto almeno il triplo dei voti». Le recriminazioni il giorno dopo le elezioni servono a poco. Il dato che appare chiaro a tutti è che a Cosenza il Partito della Nazione ha clamorosamente fallito la sua prima uscita pubblica. «Intanto – annuncia Morrone – proverei a ragionare in maniera più approfondita sui motivi della sconfitta. Che è solo una battuta d’arresto, perché altre sfide, a partire da quella sul referendum costituzionale, ci attendono. Occhiuto ha già fatto sapere che voterà “no”, noi saremo in campo per il “sì”. Già in quell’occasione potremo avere una rivincita». Intanto Morrone (junior), che ha strappato la riconferma in consiglio comunale, promette un’opposizione «nell’interesse della città».
Da una famiglia (Morrone) a un’altra (Gentile), la sostanza non cambia. Anche sul fronte del Nuovo centrodestra ci si lecca le ferite dopo il turno elettorale che ha regalato la rielezione a Mario Occhiuto. Gli alfaniani di “Cosenza Popolare” non si sentono battuti: «Abbiamo fatto – spiega l’ex vicesindaco Katya Gentile – una rincorsa incredibile e in soli 15 giorni di campagna elettorale (la lista è stata esclusa dal Tar e poi riammessa dal Consiglio di Stato, ndr) siamo risultati essere il secondo partito più votato del centrosinistra dopo il Pd». I Gentile in questa tornata sostenevano Enzo Paolini, l’avvocato del Pse che non è andato oltre un modesto 10% dei consensi. «È vero – ammette lady Gentile –, ci aspettavamo qualcosa in più, ma la vera delusione è arrivata da alcune liste della nostra coalizione che si sono rivelate davvero inconsistenti». “Cosenza Popolare” sarà rappresentata in Consiglio dalla giovane Francesca Malizia. I seggi potrebbero diventare due (il secondo più votato è l’uscente Massimo Lo Gullo) se Paolini dovesse decidere di lasciare libero lo scranno a lui assegnato.

Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it

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