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In Calabria più di un'intimidazione al giorno

ROMA «Nei primi cinque mesi dell’anno sono 180 gli episodi di minacce ad amministratori. Più di un atto intimidatorio ogni giorno, un vero e proprio assedio». Lo ha affermato, nel corso della confe…

Pubblicato il: 08/06/2016 – 10:30
In Calabria più di un'intimidazione al giorno

ROMA «Nei primi cinque mesi dell’anno sono 180 gli episodi di minacce ad amministratori. Più di un atto intimidatorio ogni giorno, un vero e proprio assedio». Lo ha affermato, nel corso della conferenza stampa per la prima marcia nazionale degli amministratori sotto tiro, che si terrà il 24 giugno a Polistena, il Coordinatore di Avviso Pubblico, Pierpaolo Romani. «La Calabria è la terra piu’ bersagliata, per questo abbiamo scelto di andare lì. La politica è fondamentale se vogliamo non solo combattere, ma sconfiggere la criminalità organizzata. Dietro questi numeri – sottolinea Romani – ci sono persone, famiglie. La seconda regione è la Sicilia, la terza la Campania, quarta la Puglia con un aumento significativo, quinta la Sardegna. In tutte le regioni abbiamo avuto un aumento in occasione delle campagne elettorali, minacciati mentre erano in corsa per sindaco o consigliere comunale. La stragrande maggioranza – spiega – ha resistito, ma alcuni hanno fatto un passo indietro per le minacce anche ai familiari». Per Romani è «fondamentale che le istituzioni sentano le minacce come proprie. Le regioni in cui sono avvenute le minacce sono quindici su venti, la quasi totalità». In conclusione il coordinatore di Avviso Pubblico afferma che «sono aumentate le minacce con incendi, ma preoccupanti sono le aggressioni e le intimidazioni con coltelli. Altre minacce sono far ritrovare pezzi di animali morti, davanti alle abitazioni».
 «Ci auguriamo che, oltre alle tante adesioni, l’Italia si unisca il 24 giugno come quando c’è una ferita. È una grande scommessa di Avviso pubblico per dare voce ai tanti amministratori minacciati, un fenomeno purtroppo sempre crescente». Lo ha affermato, nel corso della conferenza stampa per la prima marcia nazionale degli amministratori sotto tiro, Paolo Masini, vicepresidente di Avviso Pubblico. La conferenza stampa è stata aperta con un tributo Pina Maisano Grassi, vedova scomparsa ieri di Libero Grassi, imprenditore ucciso da Cosa nostra per le sue battaglie antiracket. Il sindaco di Polistena, dove si terrà la marcia, ha rivolto una «esortazione a prendere parte ma anche a far parte di quei comuni che hanno dichiarato guerra alle mafie. La mafia, la ‘ndrangheta non sono state sconfitte e questa marcia ha un significato importante, quello di non lasciare soli chi lotta contro le mafie». Don Pino Demasi, referente Libera in Calabria, ha sottolineato: «La situazione reale del contesto in cui viviamo nella piana di Gioia Tauro è di illegalità diffusa e ha fatto sì che chiesa e istituzioni locali si trovassero insieme nella stessa battaglia. Fare il proprio dovere significa urtare la sensibilità degli altri». Per Michele Albanese, cronista sotto scorta e responsabile Legalità della Fnsi, «l’aggressione a chi fa il proprio lavoro, siano essi amministratori, giornalisti o imprenditori, vuol dire colpire tutti. Intimidire un amministratore, significa allontanare buona gente dall’impegno politico amministrativo, lasciando spazio ai collusi. Vengono intimiditi quelli più integerrimi nel rispetto delle regole, della legge e della legalità. Questo rischia di impoverire la classe dirigente a ogni livello».
Anche la Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana) ha deciso di aderire alla marcia. «Ci auguriamo che tutti i media, a partire dal servizio pubblico, vogliano seguire e dare voce a quanti, a partire dagli amministratori e dai cronisti “sotto tiro”, hanno scelto di contrastare, ogni giorno, mafie, corruzione, malaffare», hanno detto Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, rispettivamente segretario generale e presidente della Fnsi.

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