Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 22:00
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 6 minuti
Cambia colore:
 

Unindustria: «Le risorse sono un'opportunità, obbligatorio usarle bene»

CATANZARO Il salotto buono della città, il teatro Politeama di Catanzaro, ha ospitato l’assemblea generale di Unindustria Calabria a cui ha preso parte, in una delle sue prime uscite ufficiali…

Pubblicato il: 14/06/2016 – 19:44
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Unindustria: «Le risorse sono un'opportunità, obbligatorio usarle bene»

CATANZARO Il salotto buono della città, il teatro Politeama di Catanzaro, ha ospitato l’assemblea generale di Unindustria Calabria a cui ha preso parte, in una delle sue prime uscite ufficiali, il presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia. Alla presenza di Natale Mazzuca, presidente regionale di Unindustria, di Daniele Rossi, presidente Confindustria Catanzaro, del governatore della Regione Calabria Mario Oliverio e dei sottosegretari Antonio Gentile e Dorina Bianchi, l’appuntamento è servito per illustrare ad imprenditori e politici il report stilato da Unindustria sull’economica calabrese. Ma è stata anche l’occasione per un confronto schietto e diretto tra il mondo politico e quello imprenditoriale sui temi di più stringente attualità legati alle prospettive della Calabria e del suo tessuto economico.

Presenti, tra gli altri, Nicola Irto, presidente del Consiglio regionale, Enzo Bruno, presidente della Provincia di Catanzaro, e il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo.L’incontro è quindi servito per mettere l’uno accanto all’altro gli attori principali di quelle che devono essere le politiche di sviluppo per la Calabria e per il Mezzogiorno intero. E proprio sul tema del dialogo tra imprenditoria e politica si è concentrato il breve saluto di Daniele Rossi: «È fondamentale – ha detto – definire le priorità di ciò che dovrà essere la Calabria nei prossimi anni: gentile Oliverio, il nostro tempo è quindi adesso. Lo sottolineo alla classe politica e ai colleghi imprenditori. Dobbiamo decidere dove andare e andarci insieme, con convinzione». 

Cooperazione e condivisione delle scelte, un passo pressoché obbligato dunque per fare della Calabria una terra di imprenditoria in grado di essere competitiva sul mercato e quindi economicamente attraente. Un obiettivo da perseguire anche secondo il governatore Oliverio che nel corso del suo intervento si è detto «ottimista e convinto che ce la faremo ma per farlo non dobbiamo piangerci addosso e assumersi ognuno le proprie responsabilità. Dobbiamo però cambiare approccio: le risorse devono servire per sviluppo e crescita e non essere impiegate per scopi clientelari».

L’ottimismo del governatore per il futuro si scontra però con la realtà fotografata dal rapporto di Unindustria. Dati che, ha detto Mazzuca, certificano una stagnazione dell’economia calabrese: «I dati sono impietosi e dicono che la Calabria sta arretrando, ma ci sono delle opportunità che devono essere intercettate come i fondi comunitari e il Patto per la Calabria. Sono risorse che devono essere declinate secondo azioni concrete e bisogna partire immediatamente scardinando la burocrazia: chi vuole investire in Calabria come nel resto del Paese e lo fa con trasparenza, deve essere sostenuto e non ostacolato. Il tema dei temi è quello del lavoro che passa necessariamente dal sostegno alle imprese».
 
Di «alleanza a più voci» per uscire dalla condizione economica attuale ha parlato anche Mazzuca, convinto che «al di là dei colori politici» solo la concertazioni delle azioni possa portare benefici al territorio. Per risollevare l’economia calabrese, c’è quindi l’esigenza di collaborare, ma c’è anche quella di mettere a frutto nel migliore dei modi le risorse economiche disponibili. La ricetta di Boccia – condivisa da Oliverio – prevede l’utilizzo dei fondi europei a sostegno della competitiva delle imprese: «Le risorse sono limitate e per questo è importante individuare su quali nodi di sviluppo intervenire. E in questo molto possono essere di aiuto i fondi europei da usare bene. Usarli tutti per migliorare la competitività delle imprese deve diventare la nostra ossessione. È la chiave per dare vita ad un laboratorio di sperimentazione rendendo le regioni del Mezzogiorno, e tutto il Paese, più competitive».
 
Ma Boccia è poi andato oltre, parlando anche di come il Mezzogiorno possa rappresentare una risorsa per il Paese: « la politica ci chiede idee su cui confrontarci senza preconcetti per costruire ponti e sfondare muri. Il Mezzogiorno può diventare un laboratorio di sperimentazione politica economica italiana dove si possono realizzare idee che sembrano impossibili. Partire dalla Calabria e da tutti coloro che hanno avuto il coraggio di restare significa legittimare il ruolo sociale che Confindustria ha recitato in Calabria, lanciando al Paese anche il messaggio che la questione meridionale è una questione nazionale da interpretare negli interessi di tutta l’Italia. Per questo motivo siamo pessimisti nelle previsioni, ma ottimisti nelle aspettative. Dobbiamo quindi dare un indirizzo alla politica economica italiana e ritornare a parlare di industria. Dobbiamo far diventare quella industriale la vera questione nazionale».
 
Quanto alle politiche nazionali dedicate al Mezzogiorno, Boccia non ha nascosto ottimismo, ma mantenendo i piedi per terra: «C’è elevata fiducia nel Piano per il Sud, che però deve essere seguito giorno per giorno. Dobbiamo puntare su attrazione di investimenti privati e grande dotazione infrastrutture pubbliche: la Calabria ha un grande porto, quello di Gioia Tauro, che può diventare importante per l’intero Paese. Ai colleghi imprenditori dico che dobbiamo passare dalla stagione del resistere a quella del reagire, senza appiattirci sul presente ma lavorando sulla visione del futuro».
 
Al mondo produttivo, poi, il governatore Oliverio ha voluto lanciare un messaggio: «Dico di mettersi al passo con le sfide sui mercati. Bisogna avere una visione di cooperazione, di filiera, uscendo dal guscio dell’individualismo e puntando quindi a fare rete, ecco perché nella programmazione comunitaria che abbiamo definito abbiamo voluto puntare all’incentivazione di forme di associazionismo tra le imprese, tutto ciò perché si possa essere sempre più competitivi sui mercati internazionali e non solo su quelli locali».
 
Così come Natale Mazzuca, anche Antonio Gentile si è soffermato sul ruolo della burocrazia: «Lo spreco di risorse europee per mancata spesa, la burocrazia interna ed esterna lenta a selezionare ed erogare le risorse dovute nonostante gli organici strutturati, il forte ritardo nell’avvio in concreto della programmazione della Regione Calabria per il 2014/2020 sono tutti fattori che hanno fortemente penalizzato la Calabria e costretto talenti e imprese ad andare altrove», ha detto il sottosegretario allo Sviluppo Economico.
 
Alla ricetta vincente, Dorina Bianchi ha aggiunto l’esigenza di puntare sul turismo e sul suo indotto: «Avere unito le deleghe di cultura e turismo è stata un’intuizione che parla del nostro Paese. Nessuno ci può portare via il sole ed il mare o i cento vitigni autoctoni o i parchi archeologici. Se qualcuno li vuole vedere, deve venire qui. A volte siamo superficiali, non ci rendiamo conto delle bellezze che abbiamo e non lavoriamo per portare turisti. Le risorse adesso ci sono ed è quindi doveroso spenderle con efficacia ed efficienza ed in tempi rapidi».
 
Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it
 
 
 
 
 
 
Argomenti
Categorie collegate

x

x