REGGIO CALABRIA Un altro passo verso la Città metropolitana di Reggio Calabria. Il consiglio regionale ha approvato all’unanimità i primi interventi per favorire la costituzione del nuovo organismo previsto dalla legge Delrio. Ma la nuova norma non prevede un’uscita di scena della Provincia, anzi. L’iter stabilisce che, in attesa della legge di riordino, molte funzioni della Città metropolitana rimangano in capo all’ente intermedio guidato da Giuseppe Raffa. Anche il personale rimane quindi inquadrato nei ruoli provinciali. La decisione ha anche risvolti economici. La Regione trasferirà alla Provincia 9,7 milioni di euro, comprensivi di tutti gli oneri, tra cui stipendi, buoni pasto e fondo salario accessorio. In pratica, nasce la Città metropolitana ma la moribonda Provincia non muore ancora. D’altro canto, con l’atto di oggi, la Regione ha compiuto tutti i passaggi necessari. Adesso la palla passa alla stessa Provincia e al Comune che dovranno predisporre tutti gli atti per la definitiva attuazione della riforma. Il vicepresidente della giunta, Antonio Viscomi, dopo aver sottolineato l’importanza di un’approvazione bipartisan, ha commentato: «Oggi chiudiamo la stagione di applicazione della legge Delrio grazie a una legge che consacra l’accordo siglato nell’ottobre 2015 tra Regione, Provincia e Comune. La Città metropolitana avrà così le funzioni previste dalla legge».
I BILANCI E un altro passo è stato compiuto verso la normalizzazione (almeno sul piano finanziario) degli enti strumentali della Regione. Il Consiglio ha approvato i rendiconti di gestione dell’Arcea (Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura), per gli anni dal 2011 al 2013, e dell’Arpacal, per il periodo 2010-2013. L’Agenzia per l’ambiente ha avuto l’ok anche al bilancio di previsione 2015 e a quello pluriennale 2016-2018. Disco verde, inoltre, ai rendiconti di gestione 2010-2013 dell’Aterp della provincia di Cosenza e di quello 2015 dell’Aterp della provincia di Catanzaro. Non manca una nota polemica da parte di Domenico Bevacqua, esponente della maggioranza di centrosinistra, che – vista l’instabilità finanziaria dell’Azienda per l’edilizia bruzia – chiede un intervento alla giunta regionale al fine di accertare eventuali danni erariali commessi nella gestione dell’ente. Pronta la risposta di Viscomi: «Nelle sue delibere la giunta regionale, circa i bilanci dell’Aterp ma anche dell’Arpacal e dell’Arcea, ha chiesto ai dipartimenti vigilanti di verificare eventuali responsabilità e presunte illegittimità di spesa non chiare nel loro perimetro di applicazione, chiedendo inoltre di inviare alla Corte dei conti i dati relativi a eventuali danni erariali». Con l’approvazione dei bilanci, ha aggiunto il vicepresidente, «riportiamo a norma il sistema degli enti strumentali, recuperando così un notevole pregresso e compiendo un ulteriore passo verso una Regione normale».
CORTE DEI CONTI L’Aula ha anche approvato le nuove norme per l’esercizio della delega delle funzioni amministrative sulle aree del demanio marittimo. Infine, una serie di adempimenti formali su diverse relazioni della Corte dei corti. In particolare, il Consiglio ha preso atto delle deliberazioni su rispetto degli obiettivi annuali posti dal Patto di stabilità, società partecipate ed enti strumentali della Regione, gestione del patrimonio in riferimento agli esercizi 2009-2014 e tipologie di coperture finanziarie adottate nelle leggi regionali approvate nel 2015.
Il programma del giorno era molto più ricco, ma in apertura di lavori, su proposta del capogruppo del Pd Seby Romeo, è stata rinviata la discussione su diverse leggi, tra cui l’approvazione del rendiconto 2015 del consiglio regionale e le modifiche alle norme su Medicina dello sport e attribuzioni dell’agenzia Calabria verde. Il Consiglio si chiude così, senza che né il governatore Oliverio, né alcun esponente della maggioranza, faccia alcun cenno alla debacle subita dal Pd alle ultime amministrative.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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