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Una cava sulle sponde dell’Arvo, sequestrata area di 14mila metri

COSENZA «Abbiamo sequestrato una cava a San Giovanni in Fiore e tutto il materiale utilizzato per l’attività illecita. Questo sequestro è di pochi giorni successivo al sequestro di quattro depurato…

Pubblicato il: 25/07/2016 – 10:11
Una cava sulle sponde dell’Arvo, sequestrata area di 14mila metri

COSENZA «Abbiamo sequestrato una cava a San Giovanni in Fiore e tutto il materiale utilizzato per l’attività illecita. Questo sequestro è di pochi giorni successivo al sequestro di quattro depuratori a Domanico. La Procura della Repubblica di Cosenza intende perseguire con estrema attenzione tutte le condotte criminose che vanno a deturpare il territorio e a influire sulla salute dei cittadini». Così il procuratore capo Mario Spagnuolo ha spiegato l’importanza di attività a tutela dell’ambiente, come quella che lunedì mattina ha portato al sequestro di una cava abusiva nel Cosentino da parte dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale su delega della Procura. «Il nostro compito – ha aggiunto il procuratore Spagnuolo – è quello di sanzionare penalmente chi commette tali reati attraverso un protocollo che stiamo ricostruendo anche qui a Cosenza. Purtroppo, in tale ambito, questa provincia non è di meno rispetto a Vibo. Tale indagine nasce da una denuncia di Legambiente che voglio ringraziare pubblicamente per il contributo fornito, così come tutte quello che verrà da tutte le associazioni che operano nel settore. Noi abbiamo sotto osservazione un territorio molto vasto che ha già di per sé evidenti criticità. Non possiamo lamentarci che il fiume Busento sia inquinato se i depuratori comunali non funzionano e poi materiale inquinante finisce nel nostro mare». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il procuratore aggiunto Marisa Manzini: «Credo che i crimini ambientali soprattutto in Calabria ci tocchino da vicino. Condurremo una guerra nei confronti di chi si macchia di crimini ambientali. Ed è per questo che diventa necessaria una maggiore sensibilizzazione a tali tematiche da parte delle associazioni e dei cittadini».
Nel corso delle indagini (condotte dal sostituto procuratore Maria Francesca Cerchiara) è stato denunciato un imprenditore di San Giovanni in Fiore. Il 78enne, proprietario del terreno, era stato già condannato per reati ambientali. A illustrare i dettagli dell’operazione è stato il comandante del Nucleo Tutela patrimonio culturale della Calabria, il capitano Carmine Gesualdo: «Abbiamo avuto una segnalazione da parte di Legambiente e abbiamo scoperto che ci sono state delle violazioni dei vincoli paesaggistici in prossimità del fiume Arvo nel Comune di San Giovanni in Fiore. Questa mattina abbiamo sequestrato un’area di 14mila metri quadrati a ridosso del fiume e poi anche in prossimità del lago Arvo. Dagli studi di un perito abbiamo scoperto che esisteva inoltre un pericolo per l’incolumità pubblica a causa del crollo di un costone della montagna. La cava era operativa da più di un anno. La persona denunciata era stata già condannata per questo tipo di reati e attività illecite nel 2012. Si trattava di una cava attiva per la frantumazione delle rocce che erano già franate a valle ed erano finite nel fiume».

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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