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«Basta parole, Oliverio salvi Fondazione Terina»

LAMEZIA TERME «La crisi che affligge la Fondazione Terina appare senza via d’uscita. Nessun impegno tra quelli che l’esecutivo regionale aveva assunto alla fine dello scorso mese di maggio è stato …

Pubblicato il: 04/10/2016 – 17:08
«Basta parole, Oliverio salvi Fondazione Terina»

LAMEZIA TERME «La crisi che affligge la Fondazione Terina appare senza via d’uscita. Nessun impegno tra quelli che l’esecutivo regionale aveva assunto alla fine dello scorso mese di maggio è stato rispettato. Con la conseguenza che l’ente è ormai, di fatto, fallito». I dipendenti della Fondazione Terina, i lavoratori del comparto amministrazione, manutenzione e vigilanza, scrivono al presidente della giunta regionale Mario Oliverio e chiedono un incontro urgente. Il problema, scrivono nel loro pubblico appello, è dovuto alla «mancata attuazione della riforma prevista dalla legge 24 del 2013 , unito all’abbandono dei suoi strategici laboratori ha inevitabilmente comportato l’insopportabile appesantimento di un già tragico quadro finanziario. Da qui, l’impossibilità per i dipendenti di vedersi riconoscere la retribuzione, ma soprattutto quel futuro lavorativo che meritano dopo tante battaglie e tante promesse che la politica «ha puntualmente disatteso».
I dipendenti non nascondono la propria delusione: «Da lei, gentile presidente, ci saremmo attesi una svolta. Invece continuiamo a subire commissariamenti e misure tampone che, lungi dal risolvere il problema della Fondazione, lo esasperano. Con la sua irrispettosa inerzia, l’amministrazione regionale che lei presiede sta trasformando noi 40 lavoratori in una tragedia sociale. Esistono casi di indigenza tra i dipendenti di questo ente i quali dovrebbero fungere da stimolo ulteriore per una Regione che si dica civile a risolvere questo dramma. Invece nulla, solo parole al vento».
Secondo i dipendenti, «Terina è morta». Il suo potenziale che nasce dal fornitissimo laboratorio analisi è destinato a perdersi, l’ennesima cattedrale nel deserto è già apparecchiata perché «la fondazione muore e con essa muoiono i suoi costosissimi laboratori emarginati da ogni politica di sviluppo. Una vergogna questa che torneremo a evidenziare all’opinione pubblica italiana che merita di conoscere approfonditamente la vicenda-Terina. Per tale ragione la esortiamo vivamente a convocarci con urgenza per offrirci finalmente soluzioni concrete e non promesse d’impegno di cui non abbiamo bisogno. Non c’è più tempo per i cosiddetti “tavoli” di lavoro che durano solo una giornata. È necessario uno slancio forte che solo una presidenza autorevole può permettersi. Delegare la soluzione del dramma a commissari o altre figure politiche non risolve nulla. C’è bisogno di un suo impulso. La preghiamo di agire e di convocarci al piu’ presto perché Terina è morta».

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