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L'arresto di Corona, la 'ndrangheta e la rissa con un «calabrese»

Chi ha tentato di entrare nell’appartamento milanese della collaboratrice storica di Fabrizio Corona, dove era custodito il tesoro (1,7 milioni) dell’ex re dei paparazzi? È la domanda a cui stanno …

Pubblicato il: 12/10/2016 – 10:39
L'arresto di Corona, la 'ndrangheta e la rissa con un «calabrese»

Chi ha tentato di entrare nell’appartamento milanese della collaboratrice storica di Fabrizio Corona, dove era custodito il tesoro (1,7 milioni) dell’ex re dei paparazzi? È la domanda a cui stanno tentando di rispondere gli inquirenti che hanno in mano la nuova inchiesta sui fondi neri incassati dal fotografo e che ha portato all’arresto dello stesso Corona e del suo braccio destro Francesca Persi.  Qualcuno sapeva della presenza di quell’enorme quantità di denaro presente in casa e la scorsa estate ha cercato di impossessarsene. Quindici «panetti» di contanti, avvolti in plastica con lo scotch, 2.407 banconote da 500 euro e altri tagli per un milione e 760mila euro in tutto murati nel controsoffitto del soggiorno dell’appartamento. 
Per giustificare da dove provengano tutti quei soldi, Corona ammette che sarebbero parte dei guadagni in «nero» accumulati dal 18 giugno 2015, da quando, cioè, fu ammesso dal Tribunale di Sorveglianza a scontare in affidamento terapeutico ai servizi sociali i residui 6 anni di pena ricalcolata in sede di esecuzione rispetto ai teorici 15 anni complessivi.
Ma c’è un punto su cui gli investigatori e i pm che indagano vogliono vederci chiaro. Riguarda le presunte minacce ricevute dalla ‘ndrangheta ed evocate da Corona a più riprese. In particolare, l’ex re del gossip, le collega all’esplosione di alcuni grossi petardi in un cassonetto dell’immondizia sotto casa sua a Ferragosto di quest’anno. Si dice spaventato, Corona, anche se non spiega realmente i motivi del perché sarebbe stato minacciato. Per ora, al massimo, agli atti c’è solo il ricordo di una lite in un bar della movida in corso Garibaldi, in pieno centro a Milano, tra Corona e l’ex calciatore reggino di serie A Giuseppe Sculli (sempre inseguito dalla sua parentela – è il nipote – con il boss Giuseppe Morabito, detto u “Tiradrittu”), episodio accennato dalla donna nella cui abitazione erano murati i soldi. E quando gli investigatori chiedono proprio a lei se Corona avesse debiti con qualcuno, magari anche persone pericolose, Persi risponde di non saperlo, ma poi racconta di un litigio tra l’uomo e un «calabrese» in pieno centro a Milano, anche se dice di aver «sempre pensato» che fosse «a causa di una donna». 
Un mistero, insomma. Su cui adesso la Procura di Milano dovrà far luce.

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