Quel bando da 4 milioni "scomparso" nel 2015
CATANZARO È uno dei bandi “desaparecidos” che la Regione Calabria aveva messo in campo per creare lavoro e che si sono arenati senza dare più notizie. Il bando in questione è uno degli ultimi atti de…

CATANZARO È uno dei bandi “desaparecidos” che la Regione Calabria aveva messo in campo per creare lavoro e che si sono arenati senza dare più notizie. Il bando in questione è uno degli ultimi atti della giunta Scopelliti prima delle elezioni di fine novembre 2014, è stato pubblicato sul Burc il 5 dicembre dello stesso anno (dopo l’elezione della nuova giunta Oliverio) ed era destinato a giovani sotto i quaranta anni «per la selezione e il finanziamento di nuove iniziative imprenditoriali promosse da nuovi giovani imprenditori». Insomma, 4 milioni di fondi europei che la Regione aveva demandato di gestire alla finanziaria regionale Fincalabra Spa. A distanza di due anni dalla pubblicazione, un gruppo di giovani imprenditori, dopo avere inutilmente bussato per mesi alle porte di Regione e Fincalabra, ha deciso di riunirsi in un collettivo e rivolgersi al governatore Mario Oliverio per chiedere lumi, per capire per quale ragione dopo la selezione delle domande ammissibili non sia mai stata stilata una graduatoria definitiva.
LETTERA APERTA Con una lettera aperta gli imprenditori scendono, virtualmente, in piazza e spiegano rivolgendosi al presidente Oliverio: «Chi le scrive è un gruppo di giovani calabresi, da poco costituitisi in Collettivo Giovani imprenditori calabresi, che ha deciso di costruire il proprio futuro e la propria carriera lavorativa nella regione in cui vive.
Ciò che ci spinge a rimanere in Calabria sono, soprattutto, le opportunità che la Comunità europea ci offre, attraverso stanziamenti economici ad hoc, che spesso, però, vengono vanificate a causa della negligenza politica e/o istituzionale della nostra Regione».
A quanto pare le pratiche di questo bando sono andate a rilento fin dai primi step: «Solo un anno dopo la pubblicazione del suddetto avviso (novembre 2015) – scrive il collettivo – sono stati pubblicati gli elenchi delle domande che, a seguito dell’esame di ammissibilità demandato al soggetto gestore Fincalabra Spa, sono risultate ammissibili a valutazione, improcedibili o inammissibili». Fatta una prima scrematura le selezioni si sono arenate, è sparita ogni notizia, e poi ogni speranza di vedere pubblicata la graduatoria definita. Il bando era ufficialmente da annoverare tra i desaparecidos nati in seno ai dipartimenti regionali e affidati agli enti in house.
Prosegue, infatti, la lettera aperta: «Ad oggi, i 181 partecipanti risultati ammissibili al finanziamento stanno ancora aspettando la pubblicazione di una graduatoria definitiva, perché, nonostante le numerose sollecitazioni e le richieste di informazione, né Fincalabra, soggetto gestore del bando, né il dipartimento Attività produttive della Regione Calabria, hanno fornito risposte».
CHE FINE FARANNO 4 MILIONI DI EURO? Ma i giovani che hanno deciso di creare un’impresa in Calabria non ci stanno ad accettare il silenzio come risposta. «Ci rivolgiamo, dunque, a lei, presidente Oliverio, per sapere che fine hanno fatto i 4 milioni di euro e, soprattutto, quanto tempo bisognerà ancora attendere per avere delle risposte chiare ed esaurienti. Pensiamo di avere diritto a delle spiegazioni poiché la sola preparazione della domanda di adesione al bando ha richiesto un notevole impegno, non soltanto in termini temporali (compilazione della domanda e raccolta della documentazione da presentare presso il dipartimento Attività produttive), ma anche in termini economici (esborso di denaro per documentazioni rilasciate dai Comuni, marche da bollo e quant’altro)».
DOPPIO FALLIMENTO La perdita dei finanziamenti è perdita di speranze e investimenti. Un atto di negligenza, unito alla beffa di non riuscire a raccattare uno straccio di spiegazione, non può passare impunemente. «Probabilmente, però, l’intera somma stanziata (ovvero i 4 milioni di euro non spesi) dovrà ritornare al mittente, cioè alla Comunità europea; in tal caso noi siamo pronti ad adire le vie legali per chiedere il risarcimento dei danni morali», scrive il collettivo dei giovani imprenditori. «Intanto la Regione Calabria avrà fallito due volte – concludono –, perché, non riuscendo a sfruttare la somma stanziata, non è stata capace di assicurare un futuro lavorativo a tanti giovani calabresi che non vorrebbero essere costretti ad emigrare, come numerosi loro coetanei hanno già fatto. Se “Il futuro è un lavoro quotidiano”, come recita lo slogan del nuovo portale web dei fondi regionali e comunitari, sarebbe ora che il dipartimento Attività produttive ci fornisse le spiegazioni che chiediamo e lavorasse seriamente, per garantire a noi giovani la possibilità di poter rimanere in questa Regione, dove già viviamo (e votiamo)».
«FARE LUCE SULLA VICENDA» «Abbiamo interrogato la Commissione europea sul bando pubblicato dal dipartimento Attività produttive della Regione Calabria il 18 novembre 2014 la cui linea d’intervento era la Promozione dell’imprenditoria giovanile a valere sui fondi Por Calabria Fesr 2007-2013», scriveva dal suo profilo Facebook l’europarlamentare Laura Ferrara lo scorso 19 ottobre. «L’ennesimo bando “fantasma” – sono sempre parole della deputata pentastellata – utile a creare solo false speranze in chi ha speso tempo e denaro per la presentazione delle domande di adesione. Nessuno in Regione ha inteso informare i numerosi partecipanti se i fondi siano stati disimpegnati. Cercheremo di fare luce sulla vicenda chiedendo direttamente alla Commissione europea e ci tocca rilevare ancora una volta come in Calabria trasparenza e informazione non facciano parte del modus operandi di chi opera nei dipartimenti regionali».
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it