Stop alle risonanze al Cnr di Mangone
MANGONE L’unica notizia certa è che da lunedì 7 novembre la risonanza magnetica del Cnr di Mangone è fuori uso. Problemi tecnici ne impediscono un corretto utilizzo, motivo per il quale il macchinari…

MANGONE L’unica notizia certa è che da lunedì 7 novembre la risonanza magnetica del Cnr di Mangone è fuori uso. Problemi tecnici ne impediscono un corretto utilizzo, motivo per il quale il macchinario, parecchio utilizzato per la prevenzione e la ricerca di importanti patologie, è stato dichiarato off limits fino a data da destinarsi. «Abbiamo registrato – spiega il direttore del Centro di ricerca cosentino, Sebastiano Cavallaro – un problema al sistema di aereazione di emergenza. Non c’è da allarmarsi, credo che nel giro di pochi giorni la risonanza potrà riprendere a funzionare». E d’altronde intoppi come questo non sono imprevedibili per uno strumento entrato nel suo quattordicesimo anno di attività. «È vero – conferma Cavallaro – la macchina non è proprio nuova, ma in ogni caso è fondamentale per dare risposte a un’utenza sempre più vasta. Basti pensare che al Cnr le liste d’attesa sono di una settimana circa, nulla rispetto agli ospedali pubblici».
Tutto risolto? Non proprio. Le versioni sul blocco della risonanza di Mangone non sono tutte convergenti. Per il senatore del Movimento 5 Stelle Nicola Morra «la chiusura è dovuta alla mancata manutenzione della macchina». Sono accuse gravi quelle lanciate dal parlamentare pentastellato: «La risonanza magnetica di Piano Lago è out ed ora i pazienti pagheranno la superficialità di qualcuno che per tempo non ha fatto la manutenzione della macchina. È una vera vergogna, favoriamo indirettamente il privato o, addirittura, le regioni cui i calabresi si dovranno rivolgere per dover fare una risonanza magnetica. Invece di far pagare ai cittadini un esame a caro prezzo la politica nostrana dovrebbe far pagare chi è responsabile di questa superficialità nella cura di un macchinario sanitario così importante».
A suffragare le tesi di Morra c’è un articolo apparso sul giornale online IlFoglietto.it in cui si paventa addirittura il rischio che «le apparecchiature associate alla risonanza magnetica espongano a pericolo pazienti e lavoratori». Una situazione grave, insomma. «L’eventuale perdurare delle condizioni di insicurezza dell’impianto – scrive sempre IlFoglietto.it -, inoltre, potrebbe mettere in serio dubbio la validità dell’autorizzazione concessa dalla Regione Calabria all’erogazione delle prestazioni sanitarie e, di conseguenza, anche l’accreditamento della struttura Isn con il Servizio sanitario nazionale, che consente l’erogazione di prestazioni in regime di convenzione con il Servizio sanitario regionale».
Per il direttore della struttura, invece, si tratta di «inutili allarmi». «La situazione – ribatte Cavallaro – è sotto controllo». In ogni caso, si spera in uno stop alle attività non troppo lungo.