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Il referendum divide D'Attorre dalla sua compagna

ROMA Separati in casa dal voto. È un classico familiare quello che va in scena nella famiglia di Alfredo D’Attorre. Ex Pd, oggi insieme a Fassina in Sinistra Italiana, il deputato ha più …

Pubblicato il: 14/11/2016 – 9:53
Il referendum divide D'Attorre dalla sua compagna

ROMA Separati in casa dal voto. È un classico familiare quello che va in scena nella famiglia di Alfredo D’Attorre. Ex Pd, oggi insieme a Fassina in Sinistra Italiana, il deputato ha più volte sottolineato il suo No alla riforma costituzionale oggetto del referendum del 4 dicembre. Ma entro le mura domestiche il suo diniego non sembra fare proseliti. La compagna Sara Manfuso, 32 anni (dieci in meno del convivente), non fa mistero del suo Sì verso un Senato non più elettivo e un rapporto tra Regioni e Stato più spostato verso quest’ultimo, per citare due tra gli elementi più ficcanti della riforma in chiave renziana.
Ne dà notizia oggi La Stampa, che riferisce che la donna, laureata in ermeneutica filosofica crede nel cambiamento attuato da Renzi e nel cambiamento generazionale. «Noi ci vogliamo porre in discontinuità con le figure del passato e le cariatidi politiche». Non fa nomi, ovviamente, perché certi messaggio è bene che restino generici, non si sa mai. E Renzi? Per la compagna di D’Attorre è «una grande risorsa per il Paese» e un «baluardo contro le derive populiste» Ma oltre al danno la beffa: pare che la signora, come scrive il giornale torinese, sia intenzionata anche a fare la tessera del Pd. Per Manfuso insomma a nulla valgono le coraggiose scelte del compagno che, lasciato il Pd al suo destino, ha messo in campo azioni attive contro una riforma che considera «pericolosa per la democrazia».
Niente altro da dire, per lei D’Attorre e compari sono «figure del passato», mentre Renzi e le sue riforme sono il futuro. Ma, spiega, anche se con Alfredo «abbiamo avuto accese discussioni in materia», apprezza che lui «rispetta la mia posizione e io stimo la sua coerenza che altri non hanno: quella di non restare nel Pd con posizioni di tale dissenso, cercando di dar vita a una formazione di sinistra, a cui auguro di avere fortuna malgrado i tratti velleitari che la convincono». 

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