Catanzaro, firmato un protocollo per l'alternanza scuola-lavoro
CATANZARO Nella mattinata di martedì 22 novembre, il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Catanzaro ha sottoscritto, nella sede di Confindustria Catanzaro, l’ennesimo protocollo d’intesa «per…

CATANZARO Nella mattinata di martedì 22 novembre, il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Catanzaro ha sottoscritto, nella sede di Confindustria Catanzaro, l’ennesimo protocollo d’intesa «per la diffusione e l’implementazione di buone pratiche di alternanza scuola-lavoro». Protagonista, stavolta, l’Istituto d’istruzione superiore “Petrucci-Ferraris-Maresca” di Catanzaro.
«Continua il nostro impegno – dichiara il presidente dei Giovani Industriali, Caterina Froio – sul fronte dell’alternanza scuola-lavoro. I Giovani Imprenditori di Confindustria Catanzaro, che mi pregio di rappresentare, sono oltremodo motivati a portare avanti la loro mission sulla cultura d’impresa, non solo attraverso progetti di alternanza, ma dando vita a una vera e propria invasione culturale nelle scuole. Gli studenti sono il futuro del nostro Paese, abbiamo il dovere di trasmettere loro il nostro sapere e la nostra esperienza».
«In un momento di così importanti cambiamenti per il sistema scuola – commenta il dirigente scolastico dell’istituto catanzarese, Maria Murrone –, è fondamentale per noi sapere di avere un partner come Confindustria e come i Giovani Imprenditori, al fine di poter condividere e sviluppare con loro un modello di collaborazione per una formazione dei nostri studenti concretamente spendibile nel mercato del lavoro».
«Il protocollo che abbiamo sottoscritto – spiega il presidente Froio – è un segnale della vicinanza del nostro gruppo e di tutta l’Associazione industriali al mondo della scuola, una tappa importante che segna, anche con il “Petrucci-Ferraris-Maresca”, l’inizio di un percorso di collaborazione che non si fermerà ai percorsi di alternanza, ma – conclude Froio – cercherà di favorire con determinazione e con ogni mezzo possibile la correlazione tra la filiera formativa e quelle produttive, al fine di colmare il gap atavico tra le competenze e le abilità acquisite dai giovani nel loro percorso di studi e quelle realmente necessarie al sistema produttivo».