Falcomatà: «Metteremo telecamere negli asili»
REGGIO CALABRIA Reggio Calabria potrebbe essere il primo Comune, anticipando la legge nazionale che ha già ottenuto il via libera in prima lettura, a mettere un sistema di telecamere negli asili nido…

REGGIO CALABRIA Reggio Calabria potrebbe essere il primo Comune, anticipando la legge nazionale che ha già ottenuto il via libera in prima lettura, a mettere un sistema di telecamere negli asili nido. «Vogliamo mettere le telecamere in tutte le aule in cui i bambini svolgono attività», spiega all’Adnkronos il sindaco Giuseppe Falcomatà a pochi giorni dall’ennesimo caso di maltrattamenti in un asilo, stavolta avvenuto proprio nel capoluogo calabrese dove per due maestre sono stati disposti i domiciliari. «Saremo parte civile al processo – ha ricordato Falcomatà – ma è importante lavorare sulla prevenzione. E per questo stiamo mettendo a punto l’idea di creare un sistema di telecamere di videosorveglianza non solo fuori dalle strutture, ma anche all’interno».
Un sistema di controllo che interesserebbe nidi comunali e convenzionati. L’obiettivo dell’amministrazione comunale è rendere realtà l’iniziativa già per il prossimo anno scolastico. «Dovremo fare i vari atti amministrativi e poi individuare i fondi per il comparto scuola o nell’ambito del Pon sicurezza», osserva Falcomatà. È da tempo che ferve il dibattito sulla videosorveglianza negli asili nido al centro di una querelle tra sostenitori e contrari. Mentre online, sull’onda dei diversi casi saliti alla ribalta della cronaca, sono spuntate diverse petizioni per chiedere a gran voce di filmare ciò che accade nelle strutture, un mesetto fa un passo in avanti è stato fatto proprio in questa direzione.
Alla Camera è stata votata una proposta di legge che dà il via libera alla videosorveglianza in asili, strutture per anziani e disabili. Le mura avranno occhi e orecchi ma il tutto nel rispetto della privacy e anche del lavoro di chi opera nelle strutture.
Le immagini filmate infatti potranno essere visionate solo dopo una segnalazione credibile o una denuncia. E a farlo sarà solo la polizia o un pubblico ministero. Il testo è passato ora al Senato. Ma intanto alcuni sindaci si muovono. E Reggio Calabria potrebbe anticipare i tempi.