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Renzi a Reggio, i big del Pd sconfessano Bruno

CATANZARO Telefoni roventi, volti tirati. Alla fine arriva il diktat di Magorno: non possiamo mostrare a Renzi un partito che in Calabria si spacca proprio alla vigilia del suo arrivo e del voto sul…

Pubblicato il: 30/11/2016 – 16:26
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Renzi a Reggio, i big del Pd sconfessano Bruno

CATANZARO Telefoni roventi, volti tirati. Alla fine arriva il diktat di Magorno: non possiamo mostrare a Renzi un partito che in Calabria si spacca proprio alla vigilia del suo arrivo e del voto sul referendum. E così la “sconfessione” di Enzo Bruno, che ieri aveva dato voce al diffuso malcontento della base per il mancato arrivo del segretario-premier a Catanzaro, è affidato ai consiglieri regionali del Pd eletti nell’area centrale di questa regione.
È un’impronta pesante quella che chiede e ottiene il segretario. E porta la firma di Arturo Bova, Vincenzo Ciconte, Michele Mirabello e Antonio Scalzo. Per i quattro «la presenza in Calabria del segretario del Pd Matteo Renzi è la testimonianza di un’attenzione costante e concreta verso la nostra regione». Come dire: Reggio o Catanzaro, la sostanza non cambia. Per il leader, insomma, ci sono solo lodi: «Sono passati poco più di mille giorni da quando Renzi ha assunto la carica di presidente del Consiglio dei Ministri e forse mai, prima d’ora, un governo nazionale ha dimostrato un tale interesse verso la Calabria. Renzi, da uomo delle istituzioni e da leader politico, non ha mai avuto bisogno di essere sollecitato o spinto da motivi elettoralistici a conoscere da vicino la realtà calabrese. E in questo si differenzia da chi organizza improbabili tour con l’unico obiettivo di generare un clima di tensione e di scontro, cercando solo la rissa a tutti i costi».
«La presenza di Matteo Renzi – proseguono i consiglieri regionali – fa seguito a decine di altre visite che il premier e i ministri del suo governo hanno effettuato in questi anni. Visite che hanno avuto come oggetto non la necessità di “tenere in caldo” questo o quel territorio, ma la volontà di affrontare e risolvere i problemi di questa terra. Tutto ciò rientra nel solco di una vera e propria rivoluzione nel modo di interpretare il rapporto tra il centro decisionale del Paese e le regioni del Sud, con uno Stato più forte ma attento ai territori e alle autonomie. Dal Pollino allo Stretto, Renzi ha dimostrato un’attenzione che, ne siamo certi, continuerà a essere incentrata sulle questioni cruciali per il futuro, come lo sviluppo dell’area centrale della nostra regione, che presenta straordinarie potenzialità direzionali, turistiche, produttive, agricole».
«Noi siamo convinti che oggi più che mai, nell’imminenza di una partita fondamentale come quella del referendum, sulla quale si devono convogliare tutti gli sforzi, si debba qualificare il livello del confronto e volare alto. Solo superando le logiche del campanile al suo interno – concludono i consiglieri Bova, Ciconte, Mirabello e Scalzo – la Calabria potrà recitare un ruolo da protagonista in Italia, un Paese che nel passato ha bocciato una riforma federalista di stampo secessionista voluta dalla Lega Nord e che adesso ha l’occasione di cambiare in positivo il Paese, semplificando e rendendo più economiche le istituzioni con il referendum del prossimo 4 dicembre».

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