Sul Glifosate Oliverio indotto in un errore macroscopico
Al presidente Oliverio diciamo che la Calabria non è la “prima regione” ad aver bandito l’uso del Glifosate, è l’unica ed un motivo, evidentemente, ci sarà. O forse c’è qualcuno che può credibilmente…

Al presidente Oliverio diciamo che la Calabria non è la “prima regione” ad aver bandito l’uso del Glifosate, è l’unica ed un motivo, evidentemente, ci sarà.
O forse c’è qualcuno che può credibilmente affermare che nelle altre regioni italiane, anche in quelle dove la produzione agroalimentare è universalmente riconosciuta ed apprezzata, non ci sia adeguata sensibilità sui temi dell’ambiente e della salubrità degli alimenti?
La verità è semplice ed è soprattutto un’altra, ci sono state indicazioni su un presunto rischio cancerogeno che non è confermato, a tal punto che la Commissione europea ha prorogato l’utilizzo di questo erbicida –con il parere positivo del governo italiano e si attende una definitiva pronuncia da parte della competente Agenzia europea.
Il presidente Oliverio sarà stato indotto in un evidente errore ad opera di qualcuno troppo acritico ed incline rispetto ai desiderata di qualche organizzazione sindacale agricola; un errore sin troppo macroscopico perché l’Organizzazione mondiale della Sanità non ha mai affermato ciò che viene richiamato nella nota del presidente.
È un falso che qualcuno veicola e che sorprende trovi spazio in una delibera di giunta regionale e nelle spiegazioni che l’accompagnano.
Esiste, infatti, un unico studio che ritiene esistente il rischio cancerogeno ed è stato prodotto l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro mentre l’Agenzia Europea, la Fao, l’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità), dicono esattamente l’opposto a tal punto che hanno esplicitamente affermato come improbabile l’esistenza di qualsiasi rischio collegato al Glifosate.
Ed anche a volerla ritenere una questione ancora dibattuta perché non attenersi semplicemente a quanto stabilito dal Governo con i limiti entrati in vigore lo scorso 22 agosto?
No, in Calabria non dobbiamo perdere mai l’occasione per essere scioccamente “sui generis”.
Rinnoviamo come organizzazioni agricole la richiesta di ritirare quella delibera ed invitiamo il Presidente Oliverio a confrontarsi con tutti i protagonisti del mondo agricolo prima di assumere decisioni che rientrano certo nelle sue funzioni e responsabilità ma i cui costi, tuttavia, vengono pagati dalle imprese.
Da ultimo, e senza voler essere irriguardosi, una semplice domanda: se in relazione a qualche argomento, come il Glifosate e come il cervellotico meccanismo dei tributi per i consorzi di Bonifica, siamo l’unica regione a seguire una strada mentre tutte le altre vanno in direzione opposta invece che convincersi di essere gli unici ad aver capito prima di tutti, si può dare spazio anche a un’altra possibilità? E cioè che siamo gli unici a sbagliare!
Nicodemo Podella (Cia Calabria), Alberto Statti (Confagricoltura Calabria)
Luigi Iemma (Copagri Calabria), Camillo Nola (Confcooperative Calabria)