Il nuovo "salotto" di Cosenza – IL VIDEO
COSENZA Dopo anni di lavori, il taglio del nastro davanti a migliaia di persone. Cosenza ha il nuovo salotto: piazza Bilotti è realtà. In quella che un tempo era piazza Luigi Fera, location di comizi…

COSENZA Dopo anni di lavori, il taglio del nastro davanti a migliaia di persone. Cosenza ha il nuovo salotto: piazza Bilotti è realtà. In quella che un tempo era piazza Luigi Fera, location di comizi storici – tra i più affollati ci sono quelli di Enrico Berlinguer eGiorgio Almirante – di alcuni dei principali protagonisti della Prima Repubblica, adesso troveranno posto un parcheggio sotterraneo e, in superficie, un piazza chiusa ai veicoli. L’apertura della piazza è avvenuta sulle note dell’inno di Mameli, eseguito dall’orchestra del liceo Musicale Lucrezia Della Valle. «Si tratta di un’infrastruttura costruita in tempi record, – ha affermato il sindaco Mario Occhiuto – alla quale hanno lavorato ingegneri e tecnici per arginare tutti i problemi idrogeologici. La presenza del torrente sotterraneo non penalizza la staticità dell’opera che è solida e robusta, costruita con competenze qualificate. Le critiche sono solo frutto di strumentalizzazioni politiche. Cosenza si appresta a diventare una città a vocazione turistica. È una giornata storica per la città».
«Dopo tanti anni – ha sottolineato il sindaco di Cosenza – è stata realizzata un’opera pubblica estremamente importante, l’ultima risale alla costruzione di Palazzo dei Bruzi. Il disagio che residenti e commercianti hanno subito in questi anni in cui erano in corso i lavori spero possano essere ripagati in futuro dalla rivitalizzazione di piazza Bilotti. Ci sono state delle avversità, ma le abbiamo superate. Restituiamo oggi ai cittadini un bene comune rivolto alle generazioni future. Abbiamo il compito e il dovere di lasciare ai posteri una città migliore di quanto non lo sia stata in passato. Ringrazio operai, tecnici, ingegneri, maestranze varie, la ditta esecutrice e chi gestirà il parcheggio per il supporto offerto. Ringrazio anche i miei avversari che dicevano che l’opera non si poteva realizzare perché c’era un fiume sotterraneo, c’erano i muri che crollavano, le perizie geologiche che non piacevano, che dicevano che la piazza sarebbe crollata in quanto ci hanno stimolato a lavorare con molta attenzione».