L'appello dei tre fratelli affetti da distrofia: «Alitalia, non abbandonare Reggio»
REGGIO CALABRIA Tre ragazzi, tre fratelli affetti da distrofia muscolare chiedono ad Alitalia di non abbandonare l’aeroporto di Reggio Calabria. E lo fanno con uno struggente video su Facebook che in…

REGGIO CALABRIA Tre ragazzi, tre fratelli affetti da distrofia muscolare chiedono ad Alitalia di non abbandonare l’aeroporto di Reggio Calabria. E lo fanno con uno struggente video su Facebook che in poche ore ha ottenuto centinaia di like e circa 55mila visualizzazioni. Per Daniele, Simone ed Emanuele Chiovaro l’addio dell’ex compagnia di bandiera allo scalo dello Stretto significherebbe una cosa sola: non poter più raggiungere Bologna, la città nella quale ogni anno si sottopongono ai necessari controlli medici. «Parlo a nome mio, dei miei fratelli, di tutti i disabili di Reggio e dell’associazione “Per mano onlus”», spiega Daniele, a cui seguono gli interventi di Simone ed Emanuele: «Purtroppo abbiamo saputo che Alitalia abbandonerà l’aeroporto dello Stretto. Questo significa l’impossibilità di raggiungere l’ospedale di Bologna dove facciamo i controlli annuali». Un servizio fondamentale per tre ragazzi con gravi problemi di mobilità. «Tutte le volte che siamo partiti – dicono ancora – l’assistenza è stata impeccabile e tutto il personale ci ha consentito di fare viaggi comodi». Daniele, Simone ed Emanuele sperano dunque in un regalo di Natale posticipato: «Che non cancellino il volo di Alitalia».
Le voci di un possibile disimpegno della compagnia Etihad si fanno ormai sempre più insistenti, anche se al momento non si conoscono i dettagli inseriti nel piano operativo 2017. Di certo l’addio della livrea tricolore rappresenterebbe un’ulteriore mazzata per un aeroporto la cui compagnia di gestione è già fallita e i cui dipendenti rischiano di trovarsi presto senza un lavoro.
LE REAZIONI Il video dei fratelli Chiovaro ha provocato le reazioni di diversi esponenti politici, tra cui il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà: «Lo scalo di Reggio Calabria non è una tratta come le altre. Alitalia rivaluti la paventata ipotesi di abbandonare l’Aeroporto dello Stretto, sarebbe un colpo mortale per il Tito Minniti e per lo sviluppo dell’intero comprensorio metropolitano. I collegamenti aerei da e verso la nostra città rappresentano un tassello fondamentale per la garanzia della continuità territoriale, diritto sancito costituzionalmente che non può essere affrontato esclusivamente sotto il profilo economico. Ci sono questioni sociali che vanno tenute in considerazione, a partire dagli aspetti sanitari e dal diritto alla mobilità delle persone disabili».
La voce dei fratelli Chiovaro, sottolinea il sindaco, «non può rimanere inascoltata. I vertici di Alitalia e il governo tengano in considerazione gli importanti aspetti sociali collegati al sistema dei trasporti sul territorio reggino. L’aeroporto dello Stretto è infatti un’infrastruttura vitale per tanti malati che quotidianamente, per cure e terapie, si recano nelle strutture sanitarie più all’avanguardia, in Italia ed all’estero. Cancellare i voli da e per Reggio Calabria sarebbe una violazione dei loro diritti di persone e di cittadini. La nostra Città metropolitana non può rimanere esclusa dal circuito volativo nazionale ancor più adesso a fronte delle importanti prospettive di sviluppo che abbiamo creato anche attraverso gli investimenti programmati grazie all’ottima interlocuzione con le massime istituzioni nazionali. Alitalia non lasci Reggio. L’aeroporto non può chiudere, anzi deve essere rilanciato».
IL GARANTE Un appello a cui è seguito quello del Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale: «La politica la deve smettere di impantanarsi in contrapposizioni di bottega, perché dietro alla corsa di chi ha fatto bene e meglio esistono problemi che non possono aspettare e quando i problemi toccano i bambini ogni perdita di tempo è un crimine. Assicuro a Daniele e ai suoi fratellini il mio massimo impegno a divulgare presso le istituzioni il loro appello».
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it