Cosenza, sgominata banda dedita a furti nelle scuole e nei negozi – VIDEO E NOMI
COSENZA Un’operazione congiunta della polizia di Stato e dei carabinieri, coordinata dalla Procura di Cosenza, e denominata “Predator”, è stata eseguita nei confronti di una banda dedita ai furt…

COSENZA Un’operazione congiunta della polizia di Stato e dei carabinieri, coordinata dalla Procura di Cosenza, e denominata “Predator”, è stata eseguita nei confronti di una banda dedita ai furti nelle scuole, negli esercizi commerciali ed altri uffici pubblici e privati. Sono state eseguite numerose misure cautelari e perquisizioni nel centro storico della città. Sono 6 gli indagati destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Questi i nomi: Mirko Capizzano, 23 anni; Francesco Pace, 35 anni; Francesco Spina, 27 anni; Luca Cristiano, 37 anni; Mario Maurizio Sacco, 55 anni; Diego Spina, 21 anni. Agli arresti domiciliari un settimo indagato. Si tratta di: Marco Maruro, 33 anni. Gli arrestati sono tutti di Cosenza.
«È una indagine importante: parliamo di microcriminalità, che non vuol dire sminuire i reati commessi», ha commentato il procuratore capo di Cosenza Mario Spagnuolo. Oltre al materiale trafugato che non è stato recuperato, sono stati registrati anche evidenti danneggiamenti nei locali oggetti dei furti. «Sono emersi ben undici episodi di furto – ha detto Spagnuolo che ha coordinato le indagini assieme al procuratore aggiunto Marisa Manzini e al sostituto Giuseppe Visconti – la maggior parte commessi ai danni di istituzioni pubbliche e che avevano come mira oggetti informatici. Si pensi ai danni creati dal furto di computer in una scuola o in una Asl. Sono state emesse sei misure cautelari in carcere e una ai domiciliari: sono tutte persone pluripregiudicate. Non è stato contestato il 416 perché sono necessari alcuni presupposti ma comunque è un gruppo che agiva costantemente. L’ambiente di riferimento è ben circoscritto ed è il centro storico di Cosenza. Non è collegato a questa operazione ma questa notte a Rende è stato commesso un furto in una Chiesa dove è stato rubato un ostensorio».

Il procuratore aggiunto Manzini ha evidenziato come ci sia stato «un lavoro da elogiare da parte delle forze di polizia che hanno collaborato. L’attività illecita ha avuto ad oggetto materiale informatico presente nelle istituzioni pubbliche. Si tratta di persone con precedenti penali. Il gip ha condiviso l’attenzione della Procura. È una microcriminalità invasiva che non va sottovalutata. Nel corso delle perquisizioni sono state trovate anche delle armi e oggetti da taglio che probabilmente sono state usate per alcuni furti durante i quali venivano commessi danneggiamenti». Il comandante dei carabinieri Fabio Ottaviani e il dirigente della Mobile Giuseppe Zanfini hanno sottolineato «l’importanza di un lavoro sinergico e il pronto intervento». Zanfini ha ricordato come siano stati eseguiti «numerosi episodi come il furto nella sede della Cisl. E, ad esempio, all’Asl c’è stato un furto dei distributori di bevande. Materiale informatico è stato portato via dall’ufficio Anagrafe del Comune di Cosenza».
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it