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CALABRIA CORROTTA | Ci sono altri sei indagati – I NOMI

CATANZARO Si allarga l’inchiesta “Roobin Hood” che giovedì ha portato all’arresto di nove persone accusate di aver distratto fondi comunitari destinati al “Credito sociale”, ossia alle famigli…

Pubblicato il: 03/02/2017 – 18:45
CALABRIA CORROTTA | Ci sono altri sei indagati – I NOMI

CATANZARO Si allarga l’inchiesta “Roobin Hood” che giovedì ha portato all’arresto di nove persone accusate di aver distratto fondi comunitari destinati al “Credito sociale”, ossia alle famiglie più disagiate, destinandoli a scopi personali. Altre sei persone sono state iscritte venerdì nel registro degli indagati. Tra queste un avvocato accusato di fuga di notizie e i cinque membri del Comitato di gestione, organo creato ad hoc dall’ex assessore al Personale (e consigliere regionale nell’attuale legislatura) Nazzareno Salerno per gestire l’istruttoria delle domande di coloro che aspiravano al credito sociale. I cinque membri del Comitato, accusati di abuso d’ufficio, sono Antonio Cusimano, Francesco Perri, Luigi Gullo, Martino Francesco Lia e Valerio Grillo, ex coordinatore provinciale del Pdl e fedelissimo di Salerno.

COME NASCE IL COMITATO DI GESTIONE Nessuna procedura selettiva né valutazioni comparative sono state effettuate per nominare i cinque membri del Comitato di gestione. Secondo l’accusa formulata dai magistrati titolari dell’inchiesta – l’aggiunto Giovanni Bombardieri, il sostituto procuratore della Dda Camillo Falvo e il sostituto Graziella Viscomi – Nazzareno Salerno, sfruttando la propria posizione di assessore al Lavoro, Formazione, Famiglia e Politiche sociali, faceva ingerenza in quelli che erano i compiti dei dirigenti amministrativi «circa il contenuto da dare al provvedimento nota prot. n. 3251 del 21 marzo 2014 ed all’uopo pretendendo che l’istruttoria delle domande degli aspiranti al beneficio di cui al progetto “Credito Sociale” fosse svolta da un organismo creato ad hoc, ovvero il Comitato di Gestione, appositamente nominato, anziché valendosi delle personalità interne all’ente e senza costi aggiuntivi per lo stesso». Un Comitato, dunque, nato dalla volontà dello stesso Salerno per meglio controllare il progetto che più gli interessava, il “Credito sociale”.
I cinque membri, nominati a marzo 2014, grazie al volere dell’ex assessore che «con tale condotta, procurava loro un ingiusto vantaggio patrimoniale, pari alle somme incamerate in forza dei contratti professionali stipulati, con speculare danno ingiusto, di rilevante gravità, per la Regione Calabria, pari a 237.047,59 euro».

FAVORIRE GLI AMICI Secondo il gip «Innanzitutto, contravvenendo a tutte le regole che presiedono la pubblica gestione delle risorse, la trasparenza dell’azione amministrativa, l’efficienza ed efficacia della stessa, Nazzareno Salerno giunge ad imporre la nomina di un Comitato di gestione che si occupi dell’istruttoria delle domande rivolte dai candidati ad ottenere il beneficio. L’esternalizzazione era, evidentemente, funzionale a favorire soggetti vicini al Salerno, nominati contravvenendo alle regole dell’evidenza pubblica, senza alcuna valutazione curriculare, ma per il solo dato della vicinanza all’assessore. È del tutto fittizia la presunta selezione tramite short list Field (altra fondazione della Regione Calabria), presso la quale non solo non vi è traccia della predetta selezione, ma addirittura non risulta proprio l’inserimento nelle short list dei nominativi dei componenti. Documentata, invece, poiché evincibile nitidamente dal contenuto delle captazioni, è la loro provenienza dall’assessore Salerno».

TEMPI TECNICI E TEMPI ELETTORALI Ascoltato dagli inquirenti, l’ex dg del dipartimento Lavoro, Bruno Calvetta, ammette: «Io mi pento di non aver osteggiato con più forza la nomina del Comitato di gestione, in favore di Fincalabra per aver preso per buone le considerazioni dell’assessore sul fatto che il Comitato avrebbe velocizzato le operazioni cosa che, in realtà, non si rivelò effettiva. Ribadisco che Salerno giustificava il suo dissenso verso l’affidamento di Fincalabra in relazione ad una paventato rallentamento dei tempi. Secondo me tutto significa intendersi sul concetto di tempo, poiché, un conto è valutarlo in relazione alle scadenze elettorali, mentre un conto è calcolarlo in relazione alla buona amministrazione».

Alessia Truzzolillo

a.truzzolillo@corrierecal.it

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