Operazione antidroga "Mater", il silenzio degli indagati davanti al gip
COSENZA Si sono avvalse della facoltà di non rispondere alcune delle persone coinvolte nell’operazione antidroga “Mater” (l’indagine è partita dalla decisione di una “madre coraggio” di denunciare il…

COSENZA Si sono avvalse della facoltà di non rispondere alcune delle persone coinvolte nell’operazione antidroga “Mater” (l’indagine è partita dalla decisione di una “madre coraggio” di denunciare il figlio pusher) condotta dai carabinieri del comando provinciale di Cosenza, che hanno eseguito 35 misure cautelari, di cui dieci in carcere e sedici agli arresti domiciliari, nonché 9 obblighi di dimora, emessi dal gip su richiesta della Procura.
Si tratta di Carlo Spadafora, Riccardo Gaglianese, Carlo Bruno, Giuseppe Gozzi, Manuel Esposito, Gabriele Pati, Salvatore Pati classe 91, Francesco Lo Polito, Francesco Mazzei, Enzo Bertocco, Mirko Capizzano, Francesco Spina, Aniello De Maio, Denis Pati, Pietro De Mari, Massimiliano Lo Polito, Ernesto Mele, Andrea Stavale, Francesco Veltri, Denny Romano, Simone Gerace, Driss Riad, Vincenzo Laurato, Alfonsino Falbo, Andrea Vittorio, Alberto Novello. Obbligo di dimora per Salvatore Pati classe 51, Gianluca Fantasia, Vincenzo Iulianelli, Salvatore Calandrino, Walter Filice, Egidio Cino, Francesco Angelo Bartolomeo, Agostino Ritacco e Carmelo Giuseppe Perri.
In particolare lunedì mattina Stavale e Falbo (difesi dagli avvocati Antonio e Stefania Ingrosso) hanno deciso di non rispondere al gip Giusy Ferrucci. Gli indagati sono accusati di spaccio ma anche furto e danneggiamento. Secondo le indagini in alcuni così i pusher avrebbero minacciato gli assuntori anche con la violenza se non pagavano.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it