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L’orchestra di Laureana: «Noi discriminati da Boldrini»

REGGIO CALABRIA Ci sono rimasti male e lo fanno sapere con una lettera aperta. Il “no” da parte della Presidenza della Camera dei deputati a far esibire in un concerto i giovani musicisti dell’orches…

Pubblicato il: 17/03/2017 – 15:57
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L’orchestra di Laureana: «Noi discriminati da Boldrini»

REGGIO CALABRIA Ci sono rimasti male e lo fanno sapere con una lettera aperta. Il “no” da parte della Presidenza della Camera dei deputati a far esibire in un concerto i giovani musicisti dell’orchestra giovanile “P. Ragone” di Laureana di Borrello nella Sala della Regina della Camera è duro da mandar giù. Eppure hanno suonato nei giorni scorsi a piazza San Pietro a Roma di fronte a Papa Francesco ma non hanno trovato attenzione a Montecitorio. Proprio per questo il presidente dell’associazione “P. Ragone” Francesco Fruci che ha in cura i giovani musicisti ha scritto alla stessa Boldrini per chiedere il perché di questo passo indietro.
La vicenda ha inizio nel gennaio 2017 con la richiesta di esibizione in una sala di Montecitorio, supportata da un parlamentare all’attenzione della presidente Boldrini. La richiesta di esibizione viene dapprima accolta ufficialmente, con data concordata in una lettera del 15 marzo per un concerto presso la Sala della Regina di Montecitorio. Partono i preparativi e la definizione dei repertori, l’orchestra si organizza per andare a Roma. Ma a questo punto la Presidenza ci ripensa. Il direttore d’orchestra, Maurizio Managò, riceve dalla sicurezza di Montecitorio «richieste di accertamento sui giovani che dovrebbero suonare a Montecitorio, con la motivazione che la Camera intendeva conferire un encomio. Qualche giorno dopo gli uffici comunicano che l’evento non può più aver luogo per assenza di sale disponibili da qui a fine legislatura».
Secondo l’associazione “P. Ragone” il diniego «sopravviene dopo gli accertamenti effettuati dalle forze dell’ordine, ed è facilmente verificabile che non tutte le sale sono occupate tutti i giorni per eventi a Montecitorio. I fatti messi in fila rafforzano l’ipotesi di un ripensamento dovuto a quello che altro non sembra se non un pregiudizio e una discriminazione territoriale ai danni di giovani che vivono in un contesto difficile, e impegnati meritoriamente nell’educazione musicale come strumento di crescita personale e sociale». L’orchestra giovanile è salita alla ribalta nazionale ed internazionale per via del progetto educativo/musicale avviato da diversi anni nel piccolo centro in provincia di Reggi Calabria. L’orchestra è stata diretta più volte anche dal maestro Riccardo Muti sia in Italia che all’estero. L’orchestra Giovanile di Laureana di Borrello rappresenta il fiore all’occhiello della musica per fiati della Calabria. Un progetto che include 70 strumentisti giovani e giovanissimi tra i 6 e i 20 anni, già apprezzati ed affermati nel panorama musicale nazionale. Significativo lo slogan adottato dall’orchestra: «Chi banda non sbanda», con una chiara e netta presa di posizione contro l’illegalità e la criminalità, purtroppo diffusa sul territorio di provenienza, per il contrasto alla mafia mediante lo strumento della cultura. Un progetto che ha ricevuto il plauso di numerose istituzioni territoriali, nonché di illustri personalità del panorama intellettuale e musicale di fama mondiale. Tra tutti, il maestro Riccardo Muti, che ha diretto l’orchestra in più occasioni e che ha parlato, a proposito della forte valenza sociale del progetto, di un «miracolo calabrese». L’orchestra giovanile si è esibita per prestigiose istituzioni e personalità: dal Vaticano con «la musica contro la mafia», alla Rai.

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