COSENZA Francesco Guccione si è spento oggi, domenica 19 marzo, a Cosenza. Aveva 88 anni. Il suo nome, al pari di quello della moglie Anna Lucente, fa parte della storia della sinistra cosentina. Il commiato sarà celebrato con rito laico domani 20 marzo, alle 17, nel salone della sede della Cgil di Cosenza, in piazza della Vittoria. Per volontà di Francesco Guccione, la sua salma, avvolta in un drappo rosso, sarà cremata a Carpanzano.
Macchinista ferroviere e poi capo deposito del personale di macchina prima in Toscana e poi in Calabria, Francesco era il quarto dei cinque figli di Giuseppe Guccione e Anna Lucchetta. Responsabile del sindacato Ferrovieri italiano (Sfi Cgil) fin dalla metà degli anni ’50. La sua attività sindacale è citata nel libro (“Lettere ai figli”, Calabria letteraria editrice) del professor Giovambattista Tommaso Giudiceandrea.
Iscritto al Partito Comunista Italiano sin dal dopoguerra, Franceso Guccione è stato segretario della sezione del Pci di Chiusi Scalo (Siena), dove ha vissuto con la famiglia dal 1972 al 1977. Una sezione che allora contava circa 800 iscritti su 5 mila abitanti e che Francesco ha guidato durante la difficile fase del compromesso storico e dell’attentato alla Casa del Popolo di Moiano (PG). Oggi la sezione del Pd di Moiano Scalo conta solo 78 tesserati.
Una sera del 1969, dopo una riunione nella Federazione del Pci di Corso Mazzini (alla quale erano presenti Gino Picciotti, Rita Pisano, Luigi Gullo) fu decisa l’occupazione delle case popolari di Quattromiglia che l’amministrazione comunale di Rende (il sindaco era Francesco Principe) non assegnava da molti anni. E il compagno Francesco Guccione alle 23,30 uscì di casa e, con la sua Fiat 500, si diresse a Quattromiglia per occupare le case. Fermato dai carabinieri, fu identificato e poi rimandato a casa. Con Ciccio Cerenzia, storico compagno di lotta di Francesco Guccione, alla fine diede vita all’occupazione di tutte e cinque le palazzine. Francesco fu anche segretario della sezione del Pci di Quattromiglia.
Resta negli annali della politica cittadina – era il 2007 – una presa di posizione del compagno Francesco Guccione, che si oppose con un forte intervento alla mozione appoggiata da figlio Carlo e dal segretario di allora dei Democratici di Sinistra, Piero Fassino che invece sostenevano la necessità di dare vita al Partito democratico. La vita di Francesco Guccione è sempre stata legata a quella della sua inseperabile compagna, Anna Lucente. Con Anna ha condiviso la lotta per l’emancipazione e il miglioramento delle condizioni di vita dei quartieri periferici di Cosenza. Entrambi sono stati consiglieri, battendosi per l’acqua pubblica, per servizi socio-sanitari migliori, per i diritti delle donne, dei i bambini e degli anziani.
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