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È guerra aperta tra Manno e Astaldi

CATANZARO «L’impresa Astaldi mi ha notificato un atto di citazione con il quale mi fa una richiesta di risarcimento danni per altri 10 milioni di euro». Questo quanto riferisce, in una nota, il pre…

Pubblicato il: 21/03/2017 – 10:58
È guerra aperta tra Manno e Astaldi

CATANZARO «L’impresa Astaldi mi ha notificato un atto di citazione con il quale mi fa una richiesta di risarcimento danni per altri 10 milioni di euro». Questo quanto riferisce, in una nota, il presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese Grazioso Manno. Qualche settimana fa, Manno aveva denunciato la vicenda della Diga Melito affermando che «l’Astaldi ci ha truffato».
«Non mi meraviglia assolutamente questa nuova richiesta (è la terza sempre da 10 milioni di euro) di risarcimento per 10 milioni di euro da parte di Astaldi – commenta Manno – anzi ne faccio una medaglia al merito. Fin dal 2008 e cioè da quando il Consorzio ha rescisso definitivamente il contratto con Astaldi – prosegue – ho sempre seguito la via giudiziaria perché fortemente convinto che la Procura della Repubblica debba mettere mano e accertare ciò che è realmente accaduto su questa vicenda, ormai trentennale, che ha molti lati oscuri e troppe zone d’ombra».
Manno, ricorda la nota, già a fine 2008 incontrò l’allora procuratore della Repubblica di Catanzaro Iannelli, e successivamente ad aprile 2009 venne ascoltato dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, al quale rilasciò e sottoscrisse una dichiarazione in merito all’ipotesi di truffa da parte dell’impresa, inviando successivamente a supporto una serie di documenti. In seguito poi, ha scritto più volte all’allora procuratore della Repubblica Lombardi e pochi giorni dopo l’insediamento, su sua richiesta, è stato ricevuto dall’attuale procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri.
«Grazie all’ultimo atto di citazione di Astaldi – commenta – sono veramente felice di poter esporre in Tribunale quanto sostenuto in tutti questi anni. Inoltre sto preparando un poderoso dossier che invierò al procuratore della Repubblica Nicola Gratteri».
Il presidente poi rincalza: «L’Astaldi ci ha truffato? Ne sono convinto sempre di più». «L’arbitrato? – si domanda Manno – L’ho sempre contestato, ne ho sempre messa in dubbio la decisione, convinto come sono, che tale strumento non ha senso e dovrebbe essere abolito. Ricordo, infatti, che il collegio arbitrale era formato da tre persone; la decisione finale, a favore di Astaldi, è stata presa con due sì e un no e con l’apporto di soli due tecnici su tre perché il terzo, si badi bene mai sostituito, si era subito dimesso». «Può un collegio arbitrale – aggiunge ancora il presidente del Consorzio – mettere in discussione, con una composizione evidentemente monca, un progetto che è stato a suo tempo approvato dalla Cassa per il Mezzogiorno, vivisezionato ulteriormente durante lunghe riunioni con tutti i soggetti interessati (compresa l’impresa Astaldi) durante i lavori che hanno portato alla valutazione di impatto ambientale e che è stato oggetto di una sentenza definitiva della Suprema Corte di Cassazione a Sezioni Unite ( che ha dato ragione al Consorzio su tutta la linea)? Io – afferma perentorio – ancora oggi sono convinto di no».
«Mi considero e ci consideriamo – conclude – ancora vittime di un arbitrato che, lo ribadisco, non riconosco. Accetto con forza, determinazione e grande convinzione la sfida di Astaldi e non mi fermo».

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