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«L'Asp di Cosenza è senza atto aziendale»

COSENZA «Non è più tollerabile che la più grande Azienda sanitaria provinciale della Calabria, con un bilancio di circa un miliardo di euro, sia senza atto aziendale dal luglio 2016. Come tutt…

Pubblicato il: 06/04/2017 – 9:15
«L'Asp di Cosenza è senza atto aziendale»

COSENZA «Non è più tollerabile che la più grande Azienda sanitaria provinciale della Calabria, con un bilancio di circa un miliardo di euro, sia senza atto aziendale dal luglio 2016. Come tutti sanno, si tratta di uno strumento indispensabile che disciplina l’organizzazione e il funzionamento dell’Asp, nel rispetto della pianificazione sanitaria regionale e locale, al fine di garantire livelli essenziali di assistenza e l’appropriatezza e tempestività delle cure» È quanto afferma Carlo Guccione, consigliere regionale del Partito democratico.
«Sono oltre otto mesi – sostiene Carlo Guccione – durante i quali l’Asp di Cosenza vive nell’incertezza, in assenza di un atto aziendale che dovrebbe delineare mission e visione strategica della sanità territoriale della nostra provincia e di tre ospedali Spoke (Corigliano-Rossano, Paola-Cetraro e Castrovillari) che dovrebbero avere circa 750 posti letto attivi per acuti e ad oggi ne risultano solo 450. Cosenza è l’unica Azienda sanitaria in Calabria che non ha approvato l’atto aziendale, visto che l’Asp di Reggio ha avuto, da qualche giorno, il via libera per l’importante strumento di programmazione sanitaria. La mancata approvazione dell’atto aziendale ha arrecato e continua ad arrecare un danno serio alla sanità della provincia di Cosenza, che quindi non è stata in grado di recepire i decreti commissariali di riorganizzazione della rete territoriale e ospedaliera, già fortemente penalizzata dalle scelte effettuate in passato nel territorio bruzio. Una sanità che troppo spesso si affida agli annunci, come quello sull’apertura dei cantieri del nuovo ospedale della Sibaritide. Ci troviamo dinnanzi all’ennesima sagra dei rinvii».
Guccione chiede «a chi giova questo stato di immobilismo? Certamente non ai cittadini che hanno il diritto di essere curati nel miglior modo possibile. Basta con i giochi di potere intorno alla sanità, come quelli di scena in questi ultimi giorni in relazione al decreto sulle assunzioni. Deve prevalere l’interesse collettivo che impone l’obbligo di organizzare una sanità territoriale efficiente, capace di fare prevenzione e in grado di garantire la continuità assistenziale».

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