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La truffa ai correntisti di Fideuram su "Mi manda Rai Tre"

LAMEZIA TERME La trasmissione televisiva “Mi manda Rai Tre”, approderà questa sera a Lamezia Terme, con una diretta in collegamento dall’isola pedonale di corso Giovanni Nicotera. Oggetto della punta…

Pubblicato il: 13/04/2017 – 10:44
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La truffa ai correntisti di Fideuram su "Mi manda Rai Tre"

LAMEZIA TERME La trasmissione televisiva “Mi manda Rai Tre”, approderà questa sera a Lamezia Terme, con una diretta in collegamento dall’isola pedonale di corso Giovanni Nicotera. Oggetto della puntata sarà il caso banca Fideuram, scoppiato lo scorso settembre, quando i clienti della filiale scoprirono grossi ammanchi nei propri conti. Oltre 100 furono i reclami che arrivarono da parte dei correntisti e che fecero partire l’intervento da parte delle Fiamme gialle di Lamezia.
Questa sera, negli studi Rai saranno presenti l’avvocato Domenico Villella e due ex clienti della banca, Giovanna Vecchi e Antonio Villella, mentre in collegamento dall’isola pedonale ci saranno altri correntisti truffati pronti a portare la loro storia davanti alle telecamere dell’emittente pubblica. 

L’INCHIESTA Al momento sono tre gli indagati nel procedimento aperto dalla Procura lametina. Si tratta del promoter finanziario Vincenzo Torchia, considerato l’autore del raggiro, cognato, Gianluca Condina di Lamezia Terme, e l’ex collega dell’agente, Santo Adamo di Decollatura, accusati a vario titolo di truffa aggravata e autoriciclaggio. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti Torchia, dopo essersi impossessato indebitamente del denaro di un centinaio di risparmiatori, convinti di averlo investito in prodotti finanziari, avrebbe movimentato il profitto delle truffe, mediante numerose carte di credito prepagate e operazioni di home banking, allo scopo di renderne difficoltosa l’individuazione. In alcuni casi, una parte di denaro sarebbe stata veicolata su conti esteri anche con sede in paesi a fiscalità privilegiata. Il promotore avrebbe movimentato oltre 3 milioni di euro provento di truffa, riuscendo nel tempo ad ingannare i risparmiatori e fornendo loro false rendicontazioni o spostando, di volta in volta, a seconda della necessità, del denaro sui loro conti per rendere credibili i frutti degli investimenti. Gli elementi raccolti sono ora al vaglio dei finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria-Gruppo Tutela Economia della Guardia di finanza di Catanzaro al fine di verificare eventuali altre responsabilità e definire il quadro completo della vicenda a tutela dei clienti raggirati, alcuni dei quali avrebbero perso tutti i loro risparmi.

LE STORIE DI FIDEURAM Sono tanti i racconti legati alla vicenda Fideuram. Storie di vita, che questa sera si cercherà di mettere insieme, e che il Corriere della Calabria aveva in parte raccontato quando scoppiò lo scandalo. C’è chi aveva venduto la casa con la prospettiva di accrescere il patrimonio e comprarne una nuova. Oggi non hanno né casa né soldi. C’è chi aveva versato l’eredità dei genitori. C’è chi, fino a lunedì scorso, dormiva sonni tranquilli, convinto di avere un buon “ammortizzatore patrimoniale” in caso di imprevisti e oggi si trova scoperto. C’è chi ha fatto redigere lo storico dei propri movimenti e sei è accorto che il primo ammanco risale al 2006. Ad altri sarebbero stati prospettati tassi del 6-8% e lauti guadagni. I prospetti di questi investimenti, ci raccontano, venivano stampati su fogli con riferimento Fideuram sui quali risultava la cifra iniziale e il guadagno. C’è chi è tornato a casa soddisfatto del gruzzolo messo da parte e ha scoperto di possedere meno di 10 euro.

INDIGNAZIONE SUI MANCATI CONTROLLI «Possibile che non ci siano stati controlli? Un’ispezione? Nessuno si è mai interposto tra i clienti e il consulente? Questa è mancanza di serietà», raccontò a settembre un correntista. Oltre a questo c’è la trattativa ancora in corso con la banca per i rimborsi. Fideuram ha prospettato ai correntisti della filiale di Lamezia Terme un rimborso del 50% del capitale versato, e non andato a buon fine, e nessun interesse. A essere risarciti saranno coloro, ritenuti idonei a essere rimborsati, che potranno esibire un resoconto documentato del capitale versato. E molti della lista, non in possesso dei requisiti richiesti, sono stati depennati. Per chi aveva le carte in regola la proposta è il rimborso del 50% del capitale versato. Un’opzione che ancora non ha incontrato l’approvazione dei clienti.

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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