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Pd, primarie al veleno nel Cosentino

È un film già visto, ma viene puntualmente riproposto ai calabresi ogni volta che si rinnova il rito delle primarie del Pd. Una commedia, più che uno psicodramma, che però sfocia spesso nel grottesco…

Pubblicato il: 30/04/2017 – 8:47
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Pd, primarie al veleno nel Cosentino

È un film già visto, ma viene puntualmente riproposto ai calabresi ogni volta che si rinnova il rito delle primarie del Pd. Una commedia, più che uno psicodramma, che però sfocia spesso nel grottesco, con accuse tanto pesanti quanto anonime, o quasi. Così mentre anche in Calabria, come in tutta Italia, iscritti e simpatizzanti si recano ai seggi (dalle 8 alle 20) per scegliere chi sarà il segretario nazionale del Pd, assieme alle urne si apre anche il balletto delle accuse di irregolarità tra le varie fazioni in campo. Accuse che hanno una cosa in comune: mentre di solito i comunicati stampa inviati alle redazioni recano firme e nomi in bella vista, nel giorno delle primarie le “denunce” di presunti brogli vengono affidate a stringate note firmate solo genericamente “Comitati Renzi” o “Mozione Orlando”. Nessun nome, come a lanciare la pietra nascondendo poi la mano.

È quello che sta avvenendo nel Cosentino, dove è già stato sollevato il caso delle tessere triplicate a San Giovanni in Fiore. «Segnaliamo gravi irregolarità – si legge in un comunicato dei “Comitati Renzi” – nel seggio di Cosenza a Sant’Aniello e segnalazione di possibili brogli elettorali. Stamattina, in palese violazione della delibera della Commissione Nazionale di garanzia viene impedito al vice presidente di seggio da parte della mozione Orlando di insediarsi e vidimare le schede elettorali. Abbiamo chiamato la polizia che sta mettendo a verbale le gravi irregolarità. Abbiamo già chiesto alla Commissione provinciale di ripristinare subito le regole democratiche o di annullare il seggio. Come mozione Renzi avevamo già segnalato possibili brogli a favore del ministro della Giustizia e del consigliere Guccione e stamattina ne abbiamo avuto la prima conferma».

La controaccusa della “Mozione Orlando Calabria” arriva invece dalla provincia: «L’apertura dei seggi nella provincia di Cosenza si è contraddistinta per una serie di irregolarità e illegittimità. A molti scrutatori della mozione Orlando è stato impedito di insediarsi al momento della costituzione del seggio e vidimare le schede come previsto dal regolamento. È quanto successo nei seggi di Mendicino, San Giovanni in FioreSanta Sofia d’Epiro, Marano Marchesato, Tortora, Parenti e in tanti altri paesi della provincia di Cosenza. Il paradosso si è raggiunto a Cariati dove addirittura non si è ottemperato a quanto deciso dalla commissione nazionale per il congresso del Pd che aveva stabilito l’ubicazione del seggio nei locali del centro sociale. Il seggio – ignorando completamente il deliberato della Commissione nazionale per il congresso del Pd – è stato ubicato arbitrariamente nel pub di un privato che, così, di fatto ha illegittimamente avviato le operazione di voto che naturalmente saranno considerate nulle. A Parenti sono intervenute addirittura le forze dell’ordine. Il seggio è stato chiuso dal presidente che voleva impedire la libera e trasparente partecipazione dei cittadini alle Primarie del Pd». Su San Giovanni in Fiore arriva però la smentita dal segretario del circolo cittadino, che spiega che «a San Giovanni in Fiore i seggi si sono insediati regolarmente e i colleghi e compagni della mozione Orlando possono testimoniarlo». A confermarlo sono infatti anche gli stessi referenti della mozione Orlando di San Giovanni in Fiore, Gabriele Mancina e Flavio Spadafora, che smentiscono ipotesi di irregolarità nelle operazioni di voto. E anche dal circolo Pd di Mendicino arriva la smentita: «Leggiamo con stupore di presunte irregolarità nel nostro seggio. Precisiamo, a tale proposito, che solo per mantenere un clima sereno non abbiamo denunciato il tentativo perpetrato 3 giorni fa da parte dei sostenitori di Orlando di indicare un presidente di seggio diverso quello formalmente indicato dal circolo. In ogni caso, ribadiamo che le operazioni di voto si stanno svolgendo regolarmente, i rappresentanti della mozione Orlando stanno presenziando dall’apertura dei seggi e, soprattutto, non hanno eccepito alcuna irregolarità né al presidente di seggio, né tantomeno ai carabinieri che transitavano nei pressi del seggio e constatavano un clima assolutamente sereno».

 

Un’altra vicenda singolare si è consumata ad Acquaro, piccolo paese delle Preserre vibonesi: qui il circolo cittadino è salito sull’Aventino perché, alle passate amministrative del 2015, i big provinciali e regionali del Pd hanno appoggiato, con tanto di successivi festeggiamenti alla presenza di Oliverio, l’attuale sindaco Giuseppe Barilaro a discapito del segretario cittadino Domenico Stramandinoli. Così gli iscritti di Acquaro hanno atteso il giorno delle primarie per consumare la loro piccola vendetta: non hanno allestito in paese nessun seggio, ma la federazione provinciale dem ha cercato di porre rimedio inviando ad Acquaro alcuni volontari della vicina Serra San Bruno.

A Catanzaro, nel popoloso quartiere di Santa Maria, uno dei seggi non è stato aperto perché mancherebbero gli scrutatori. Sulla porta del circolo, poco dopo le 9, è stato affisso un cartello con la scritta «seggio non disponibile» e l’indicazione dei seggi aperti in altre zone della città. «Gli scrutatori, della mozione Renzi e Emiliano – ha detto il segretario del circolo e presidente di seggio Maurizio Caligiuri, della mozione Orlando – non ci sono e non si sa perché. Dai vertici del partito non ho avuto alcuna indicazione. Senza di loro non posso firmare il verbale di insediamento e non posso fare votare i cittadini». Presente al circolo anche uno dei candidati della mozione Orlando, Roberto Guerriero. «Ci viene impedito di aprire il seggio – ha detto – è una vergogna e la gente se ne sta andando». Dopo le proteste, il seggio è stato poi aperto poco prima di mezzogiorno quando, ha reso noto il Pd, la situazione è tornata alla normalità.

«Continuano i brogli ed i tentativi di inquinare il voto democratico nella provincia di Cosenza da parte della mozione Orlando», sostengono ancora i comitati Renzi della provincia di Cosenza, che denunciano «gravissime irregolarità al seggio di Quattromiglia di Rende: si sono presentati infatti studenti fuori sede muniti di una falsa registrazione telematica». «Solo dopo nostra sollecitazione – affermano i comitati Renzi in una nota – la commissione provinciale ha inoltrato gli elenchi ufficiali degli aventi diritto al voto inviati dalla commissione nazionale di garanzia. Nell’elenco mancavano di fatto tanti che avevano già votato dichiarandosi elettori registrati online. Pertanto chiederemo formalmente alla commissione provinciale di garanzia di annullare il seggio di Quattromiglia e contestualmente informeremo le forze di polizia di quanto accaduto».

s. pel.

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