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Migranti sfruttati, Ap: «Monitorare tutti i centri di accoglienza»

RENDE «Alla luce dei fatti di cronaca appena successi riguardanti la retate di operai nel cosentino, il coordinamento regionale del partito e quello provinciale, nella persona dei suoi Coordinatori…

Pubblicato il: 05/05/2017 – 15:53
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Migranti sfruttati, Ap: «Monitorare tutti i centri di accoglienza»

RENDE «Alla luce dei fatti di cronaca appena successi riguardanti la retate di operai nel cosentino, il coordinamento regionale del partito e quello provinciale, nella persona dei suoi Coordinatori, rispettivamente del Sottosegretario di Stato allo Sviluppo Economico, Senatore Antonio Gentile, e del Segretario provinciale Gianfranco Leone, esprimono ripudio verso un reato così odioso venuto alla luce». È quanto si legge in una nota di Alternativa popolare. «Non solo questi immigrati – prosegue la nota – sono persone sofferenti, con alle spalle realtà difficili, dolori, e condizioni di vita precarie, e che vengono in nuove terre in cerca di un migliore e più dignitoso stile di vita, ma vengono poi addirittura sfruttati da gente senza scrupoli». Per i due Coordinatori di “Alternativa Popolare” è necessario arginare simili fenomeni e, soprattutto, prevenirli. Ragion per cui, dopo questa operazione della Procura di Cosenza, alla quale va il loro plauso, così come al Procuratore Spagnuolo, “Alternativa Popolare” chiede che «tutti i centri di accoglienza, soprattutto quelli più piccoli, vengano monitorati in maniera intensiva e continuativa. Questo problema con cui oggi la cronaca fa i conti, è stato già, precedentemente affrontato dal partito, come ad esempio il caso di Rende, e proprio nell’agosto scorso, i membri della forza politica alfaniana avevano chiesto una vigilanza più stretta perché, purtroppo, questi fenomeni esistono. Oggi grazie alla solerzia della Procura di Cosenza sono venuti alla luce ma centinaia di immigrati continuano ancora ad essere sfruttati attraverso il lavoro nero, lavoro subordinato, ed altro, per cui servono ancora controlli più serrati ed azioni più capillari per contrastare definitivamente il fenomeno».

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